L’Italia si ferma per la morte di Papa Francesco, scomparso lunedì 21 aprile 2025, giorno di Pasquetta. Il Consiglio dei ministri ha deliberato cinque giorni di lutto nazionale, a partire da oggi, martedì 22 aprile, fino a sabato 26 aprile, data delle esequie solenni.
Lo prevedeva l’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri riunitosi oggi, alle 12:00, a Roma:
“PROCLAMAZIONE DEL LUTTO NAZIONALE a seguito della scomparsa del Santo Padre Francesco (PRESIDENZA)“
I funerali del Santo Padre si terranno sabato 26 aprile alle ore 10 sul sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano. Si prevede la partecipazione di capi di Stato, tra cui anche il presidente dell’Argentina Javier Milei, le autorità religiose e milioni di fedeli da tutto il mondo.
Molti si chiedono: si lavora durante il lutto nazionale?
In realtà, il lutto nazionale non è considerato per legge un giorno festivo. Questo significa che scuole, uffici pubblici, aziende e negozi restano aperti. Non è prevista alcuna chiusura obbligatoria.
Tuttavia, ogni attività può decidere in autonomia se sospendere o ridurre il servizio. Alcuni esercizi commerciali, ad esempio, potrebbero abbassare le serrande in segno di rispetto. Anche eventi pubblici o culturali programmati nei cinque giorni di lutto potrebbero essere rinviati o ridimensionati.
Durante il periodo di lutto, è previsto che tutte le bandiere siano esposte a mezz’asta su edifici pubblici e scuole.
Nelle aule scolastiche si osserverà un minuto di silenzio in memoria del Papa scomparso.
Inoltre, i membri del governo dovranno sospendere tutti gli impegni ufficiali. Potranno partecipare solo a eventi strettamente legati alla memoria del Pontefice o di tipo benefico.
L’ultimo lutto nazionale per la morte di un Papa fu nel 2005, quando si spense Giovanni Paolo II.
Altri giorni di lutto nazionale furono proclamati nel 2008 per le vittime del terremoto dell’Aquila, nel 2018 per i morti del Ponte Morandi, e nel 2023 per Silvio Berlusconi, per il quale fu organizzato anche il funerale di Stato.
Con la scomparsa di Papa Francesco, l’Italia entra in una fase di profondo cordoglio e rispetto, con una partecipazione collettiva che supera le divisioni politiche e religiose.