Metalmeccanici: dopo i 294€ e 330€ di Chimici e Petroliferi, i 280€ non sono un’Utopia

Mentre i lavoratori chimici festeggiano una “doppietta” contrattuale da record, i metalmeccanici restano in attesa. Due contratti rinnovati in appena 24 ore – nella settimana prima di Pasqua – con aumenti di 330 euro per i lavoratori del settore Energia e 294 euro per quelli della Chimica Farmaceutica, sono un segnale forte nel panorama della contrattazione nazionale. E ora Fim, Fiom e Uilm si stanno chiedendo, assieme ai lavoratori: perché non si può fare lo stesso per i 1,6 milioni di metalmeccanici?

Ecco il post su X (ex Twitter) di Fim Cisl Nazionale che dimostra come da Corso Trieste seguono con interesse le vicende sindacali del comparto chimico:

I Chimici corrono, Federmeccanica frena

Il 15 aprile Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno chiuso il rinnovo del CCNL Energia e Petrolio: 40 mila addetti, contratto scaduto a dicembre. L’accordo prevede un aumento complessivo di 330 euro sul TEC, di cui 134 destinati al recupero dell’inflazione. Il resto sarà distribuito in più tranche fino a luglio 2027. Il montante salariale vale quasi 9.000 euro nel triennio.

Solo un giorno dopo, il 16 aprile, è toccato al CCNL Chimica Industria. Anche qui, aumento garantito: 294 euro in tre anni. Inclusa la quota già anticipata a gennaio 2024. Confermata la verifica dell’inflazione tramite IPCA, ma con l’aggiunta dell’Elemento Distinto della Retribuzione (EDR), utile a compensare eventuali scostamenti.

Metalmeccanici fermi sul rinnovo del CCNL

Il CCNL Federmeccanica-Assistal è scaduto il 30 giugno 2024. Le organizzazioni sindacali hanno avanzato una piattaforma chiara: 280 euro di aumento al livello C3, cifra considerata coerente con l’andamento del settore e con i recenti rinnovi di categoria. E che ora non sembra neanche una cifra “lunare” visto che gli Industriali di settori “affini” come Chimica e Energia hanno addirittura superato questa cifra. Se non sono, dunque “un’utopia”, restano comunque lontani, vista la posizione intransigente degli Industriali.

Ma la posizione delle controparti resta rigida. Federmeccanica propone 173 euro, collegati però all’indice IPCA-NEI, depurato dei costi energetici. Una cifra variabile, non certa, e che i sindacati considerano insufficiente. Da qui, le otto ore di sciopero proclamate ad aprile (32 complessive), già in corso in molte fabbriche, a scaglioni di due ore per turno. Mobilitazione che proseguirà anche nell’ultima settimana di aprile.

Anche il contratto Unionmeccanica-Confapi è fermo

Non va meglio sul fronte delle PMI. Il contratto Unionmeccanica-Confapi, scaduto il 31 dicembre 2024, è ancora senza una data per il rinnovo. Le trattative sono ferme da settimane, e anche in questo caso i lavoratori attendono risposte.

La domanda cresce tra gli addetti del settore: se chimici e petroliferi hanno ottenuto aumenti certi, perché non i metalmeccanici? I numeri parlano chiaro, e l’attesa diventa sempre più pesante nei reparti.