Irpef 2025: Come Risparmiare Fino a 260 Euro Grazie al Nuovo Decreto

Con l’approvazione del decreto legge del 22 aprile 2025, il Governo ha corretto una distorsione che rischiava di pesare sulle tasche dei contribuenti. Soprattutto lavoratori dipendenti, pensionati, ma come vedremo, anche autonomi. Il provvedimento, infatti, riallinea il calcolo degli acconti Irpef alle regole attuali, evitando versamenti anticipati non dovuti, che andrebbero spinto i lavoratori a “finanziare” lo Stato.

Acconti Irpef: cosa cambia dal 2025

Il problema era nato a seguito del Dlgs 216/2023, che aveva avviato la riforma fiscale sull’Irpef. L’obiettivo era ridurre la pressione fiscale, semplificando aliquote e scaglioni. Tuttavia, la normativa lasciava una falla non da poco: gli acconti Irpef per il 2025 sarebbero stati calcolati secondo le vecchie regole del 2023, nonostante il nuovo assetto fiscale introdotto con la legge di Bilancio 2025.

Senza interventi, i contribuenti avrebbero dovuto anticipare somme maggiori rispetto al dovuto, per poi attendere un anno per recuperare – eventualmente – l’eccesso.

L’unificazione delle aliquote porta risparmi reali

Il decreto appena approvato all’indomani delle Festività Pasquali risolve il problema, uniformando il sistema di calcolo degli acconti Irpef a quello dell’imposta dovuta. La vera buona notizia riguarda il risparmio concreto che si genera: grazie all’accorpamento del primo e secondo scaglione Irpef e all’aliquota unica al 23%, chi ha redditi da 28mila euro in su potrà ottenere un risparmio fiscale fino a 260 euro.

Un beneficio immediato, che riguarda una platea vasta composta principalmente da lavoratori dipendenti, pensionati e anche da molti autonomi che non adottano il regime forfettario.

Stop agli anticipi inutili

Con l’intervento del Governo, viene scongiurato il rischio di pagare più tasse in anticipo. Una tutela importante soprattutto per chi percepisce redditi fissi, come dipendenti e pensionati, che altrimenti si sarebbero trovati a gestire rimborsi complicati l’anno successivo.

Il nuovo assetto Irpef, reso stabile dal 2025, conferma anche la parificazione della no tax area tra lavoratori e pensionati, offrendo ulteriore equità fiscale. La no tax area viene confermata fino a 8.500 euro.

Un passo avanti per una tassazione più leggera

Il riallineamento tra acconti e imposta definitiva segna un passo avanti verso un sistema più semplice e leggero. I contribuenti, finalmente, non dovranno più subire la disparità tra calcolo degli anticipi e tassazione reale, potendo beneficiare pienamente delle riduzioni di imposta previste dalla riforma, grazie all’importante segnalazione giunta nel mese di maggio dal CAF CGIL. E all’intervento del Governo in una tempistica relativamente breve.