Il governo sceglie di dedicare il Primo Maggio al tema della sicurezza sul lavoro, ma senza introdurre nuove misure concrete. Alla vigilia della Festa dei Lavoratori appena un mezzo annuncio della Premier Giorgia Meloni durante un’intervista al Corriere della Sera e poi, in un video messaggio, una vaga promessa di “650 milioni di euro per mettere in campo nuove misure concrete” su salute e sicurezza.
In più il fumoso intervento della Ministra del Lavoro Marina Calderone durante la conferenza stampa. La Calderone ha però chiarito l’orientamento: “Oggi non approviamo un decreto perché ci sembra invece importante fare una preventiva condivisione”.
Tutto rinviato al tavolo con le parti sociali convocato per l’8 maggio, dove saranno presentate le proposte operative.
Durante l’intervento, Calderone ha ricordato le iniziative messe in campo negli ultimi due anni, a partire dal decreto Primo Maggio 2023.
Tra i punti evidenziati: “Il potenziamento dell’attività ispettiva, lo sblocco delle assunzioni nell’INPS e nell’INAIL, il rafforzamento del personale del Nucleo Carabinieri Tutela del Lavoro”.
La ministra ha poi citato la patente a crediti nei cantieri, rilasciata finora a oltre 465.000 imprese, sottolineando: “Abbiamo introdotto la patente a crediti nel settore dell’edilizia… tutte le aziende che sono state verificate hanno compreso il messaggio: lavorare sulla qualificazione delle imprese”.
Nonostante i richiami alle misure già operative, Calderone ha ammesso che il percorso è ancora lungo:
“Siamo consapevoli di aver fatto tanto, ma siamo anche consapevoli che sul fronte del lavoro sicuro e della vita sicura c’è ancora tantissimo da fare”.
Il governo annuncia di voler rendere strutturale l’estensione della tutela INAIL a tutto il personale scolastico e agli studenti, già avviata nel 2023.
La ministra ha segnalato un dato in crescita: “Aumenta l’incidenza degli infortuni in itinere e non quella degli infortuni nei luoghi di lavoro”.
Da qui l’intenzione di inserire anche la sicurezza stradale nei percorsi di formazione.
Il confronto è rinviato all’8 maggio
Calderone ha chiuso l’intervento spiegando l’approccio del governo: “Il consiglio dei ministri ha preso atto del fatto che tutto ciò che dovrà essere fatto necessita di una concertazione importante con le parti sociali”. L’appuntamento con sindacati e associazioni datoriali è fissato per mercoledì 8 maggio.