Il 18 aprile è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo contratto dei Militari e delle Forze Armate per il triennio 2022-2024.
“Un segnale concreto e tangibile che viene offerto al cuore pulsante del nostro sistema di sicurezza nazionale, di cui vado particolarmente fiero e orgoglioso” ha dichiarato il Ministro della Difesa Guido Crosetto.
Nonostante ciò, gli aumenti salariali e gli arretrati previsti per circa 300.000 militari italiani si fanno ancora attendere.
È approdato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Presidente della Repubblica che recepisce gli accordi sindacali relativi al triennio 2022-2024 per il personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia.
Le novità sono significative visto che si parla di aumenti mensili variabili tra 100 e 120 euro netti al mese, a seconda del grado. A titolo esemplificativo ne riportiamo alcuni:
Questi incrementi rappresentano un adeguamento retributivo medio del 6,5% rispetto ai livelli precedenti.
Ma pare che il personale delle Forze dell’Ordine sia destinato ad attendere ancora prima di ricevere tali adeguamenti salariali.
Secondo quanto riportato da SIULM (Sindacato Unitario Lavoratori Militari), “a causa dei tempi tecnici ristretti, non sarà possibile procedere con l’erogazione degli adeguamenti stipendiali nel mese di maggio“. È quanto fa sapere Nonsolomarescialli.it. “Nonostante i numerosi solleciti – prosegue – gli organi preposti non sono riusciti a completare in tempo utile le procedure necessarie”.
Il cedolino di maggio, infatti, è già stato emesso a fine aprile e gli aumenti non figurano. Diversamente da quanto si pensava inizialmente, quindi, i nuovi importi arriveranno con la busta paga di giugno.
Stessa sorte dovrebbe toccare agli arretrati relativi al 2024 e ai primi mesi del 2025.
Sempre stando a quanto riportato da Nonsolomarescialli.it, gli arretrati spettanti verranno erogati unitamente agli adeguamenti stipendiali nel mese di giugno.
Tuttavia, non trapelano ancora notizie ufficiali e NoiPA non si è espresso al riguardo. Pertanto, resta valida la possibilità che il pagamento degli arretrati possa avvenire tramite cedolino straordinario, con un’emissione speciale, entro la fine di maggio 2025. Anche se c’è chi – come il Siulm – esclude categoricamente questa ipotesi.
L’ipotesi più accreditata rimane comunque quella che sia gli arretrati che gli adeguamenti stipendiali previsti per i militari slittino a giugno.
L’importo medio degli arretrati si aggira intorno ai 1.100 euro netti, variando in base al grado e all’anzianità di servizio. Gli importi lordi sono contenuti nella seguente tabella:
Tali importi sono il risultato della somma tra l’aumento dello stipendio e dell’indennità pensionabile, per i mesi di carenza contrattuale.
Da sottolineare che gli importi degli arretrati per militari e Polizia saranno decurtati delle somme già corrisposte a titolo di indennità di vacanza contrattuale (pari allo 0,5% dello stipendio) e di anticipo sul rinnovo contrattuale (pari al 3,35%). Per questo non sono conteggiati negli arretrati il 2022 e il 2023.
Oltre all’aumento stipendiale, il CCNL rinnovato introduce altre modifiche significative. Tra queste: