Stipendi più alti per i Metalmeccanici. Spunta il Piano Triennale: Zero Tasse sugli Aumenti

Forza Italia ha presentato un disegno di legge che potrebbe rappresentare un cambio di passo nelle trattative per il rinnovo dei contratti collettivi, in particolare per i metalmeccanici. Il deputato Maurizio Casasco ha annunciato una misura triennale che prevede l’esenzione totale da imposte e contributi sugli aumenti retributivi derivanti dai rinnovi contrattuali.

L’obiettivo è duplice: rilanciare la contrattazione collettiva e aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori.

Più netto in busta paga e meno oneri per le imprese

La proposta esenta gli aumenti dal calcolo del reddito imponibile e dai contributi previdenziali. Questo significa stipendi più alti per i lavoratori, senza aggravi per le aziende e senza minori entrate per lo Stato o per l’INPS.

La misura si applicherà solo agli aumenti riconosciuti dopo l’entrata in vigore della legge e resterà in vigore per tre anni.

“La proposta – si legge di una nota – prevede che gli aumenti retributivi derivanti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro siano esentati dal pagamento di imposte e contributi previdenziali per i prossimi tre anni, che le somme corrisposte ai lavoratori a titolo di aumento contrattuale non concorrano alla formazione del reddito imponibile ai fini fiscali e non siano soggette a contribuzione”.

Forza Italia batte sul tempo la Lega: più concretezza

La proposta arriva mentre da settimane si parlava di un’ipotesi diversa avanzata dalla Lega. Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, aveva lanciato l’idea di stabilire per legge un incremento fisso di salari e stipendi del 2%, ma senza mai arrivare alla formalizzazione di un disegno di legge.

Forza Italia, invece, ha portato la misura nero su bianco in Parlamento, posizionandosi come primo partito della maggioranza a tradurre le promesse in atti concreti.

De Palma (Fiom): “Serve intervento del governo”

L’iniziativa accoglie le richieste avanzate più volte dai sindacati. Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, aveva chiesto in diretta a Agorà su Rai 3 un intervento dell’Esecutivo per sostenere il rinnovo dei contratti, proprio attraverso la leva della detassazione.

Io vorrei un intervento del Governo – ha dichiarato il leader sindacale – che sostenga la contrattazione e ci dica, per esempio, detassiamo gli aumenti del contratto nazionale.”

Una parte di quello che, lo dico rispondendo alla Meloni che dice, i salari sono aumentati. Vero. Perché li abbiamo contrattati. Ma c’è un piccolo problema. Gran parte di quel salario che noi contrattiamo, dei 311 euro che abbiamo contrattato, è finito in tasse.”

Un’azione che ora, con la proposta di Forza Italia, sembra entrare finalmente nel vivo.

Metalmeccanici in attesa e maggioranza da compattare

La proposta potrebbe incidere in modo diretto sulla trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, in stallo da novembre 2024 e che ha già visto ‘consumare’ 32 ore di sciopero. Le tensioni con Federmeccanica e Assistal restano, ma giugno porterà i nuovi dati IPCA 2024 (al netto degli energetici importati), che stabiliranno gli aumenti minimi dovuti in base alla clausola di garanzia prevista dal CCNL. 40 euro al livello C3 come pronosticano gli Industriali? Vedremo.

Nel frattempo non appare concreta l’ipotesi di una approvazione del disegno di legge di Forza Italia in tempi stretti, in modo da detassare gli aumenti di giugno per le tute blu. E poi c’è un problema di convergenza politica tra tutte le forze di maggioranza, non affatto scontata, nonostante la proposta non comporti nuovi stanziamenti di risorse pubbliche.