Il 7 maggio 2025, la Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura una legge storica: per la prima volta, l’obesità viene riconosciuta ufficialmente come una patologia cronica, progressiva e recidivante.
Il provvedimento, composto da sei articoli, è stato presentato dal deputato Roberto Pella (Forza Italia) ed è stato accolto con 155 voti favorevoli e 103 astenuti. Ora il testo passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Sarà legge entro l’estate.
Si tratta di un passo epocale: nessun altro Paese al mondo aveva mai approvato una legge che tutelasse legalmente chi soffre di obesità, una condizione che in Italia riguarda quasi 6 milioni di persone, con un impatto crescente soprattutto tra bambini e adolescenti.
Il riconoscimento dell’obesità come malattia comporta effetti giuridici e sanitari concreti:
La legge istituisce un Programma nazionale per la prevenzione dell’obesità, con finanziamenti pubblici:
Le Regioni dovranno attivare progetti per:
Sono previste anche campagne di comunicazione pubblica su corretta alimentazione e movimento fisico, con uno stanziamento annuo di 100.000 euro.
La legge stanzia 400.000 euro l’anno per la formazione specifica su obesità e sovrappeso rivolta a:
Presso il Ministero della Salute sarà istituito l’Osservatorio per lo Studio dell’Obesità (OSO), con il compito di:
La legge affronta anche il legame tra povertà e obesità, più diffusa nelle regioni del Sud Italia e tra le fasce sociali più fragili.
Gli esperti in più di un’occasione hanno sottolineato che l’obesità non si risolve con frasi semplificate come “mangia meno e muoviti di più”. Serve un intervento strutturato su genetica, ambiente, psicologia e condizioni socio-economiche.
Secondo il World Obesity Atlas, se non si cambia rotta, l’obesità e il sovrappeso costeranno al mondo 4,32 trilioni di dollari all’anno entro il 2035.
L’Italia, con questa legge, guida il cambiamento a livello globale, puntando a tutelare la salute pubblica, ridurre le disuguaglianze e migliorare la qualità della vita di milioni di cittadini.