A giugno, molti dipendenti pubblici riceveranno il rimborso legato al taglio del cuneo fiscale. Ma gli infermieri e altri professionisti sanitari ne resteranno esclusi.
A denunciarlo è il sindacato Nursing Up, che lancia l’allarme e sollecita le Regioni a non lasciare indietro una delle categorie più importanti del Servizio Sanitario Nazionale.
La legge 30 dicembre 2024 n. 207 ha reso strutturale la riduzione dei contributi previdenziali. In questo modo aumenta il netto in busta paga, attraverso un’agevolazione fiscale, sia dei lavoratori pubblici che privati con redditi fino a 40.000 euro.
I lavoratori del settore privato a cui spettava ne hanno beneficiato fin da subito. Gli statali, invece, hanno dovuto pazientare di più. Per via di un mancato aggiornamento dei software di NoiPa, la piattaforma che gestisce gli stipendi pubblici, infatti, nessun lavoratore della pubblica amministrazione ha ancora beneficiato degli aumenti conseguenti al taglio del cuneo fiscale.
Pare però che la situazione sia destinata a sbloccarsi a giugno. Per tutti tranne che per il personale sanitario e gli infermieri.
Il taglio del cuneo fiscale che avrebbe dovuto alleggerire la pressione tributaria sui lavoratori dipendenti già a partire da gennaio 2025, non è stato ancora inserito nella rata ordinaria degli stipendi amministrati da NoiPA.
Come detto, dovrebbe però esserci nella busta paga di giugno, con arretrati annessi. Ma solo per il personale i cui stipendi sono gestiti da NoiPA. Quindi per i dipendenti dei comparti di Ministeri, Scuola, Forze di Polizia, Enti Pubblici non Economici.
I lavoratori del settore sanitario, che riscuotono generalmente dalle Regioni, tramite le ASL e le aziende ospedaliere, non li riceveranno. Almeno non a giugno.
Il sindacato degli infermieri, Nursing Up, ha sollevato preoccupazioni al riguardo. “A giugno molti dipendenti pubblici riceveranno un rimborso medio di 480 euro grazie al recupero del cuneo fiscale. Ma ancora una volta, gli infermieri e i professionisti del Servizio Sanitario Nazionale restano fuori. Invisibili. Penalizzati da un’anacronistica gestione separata delle buste paga” ha tuonato il presidente Antonio De Palma.
L’esclusione dal rimborso del cuneo fiscale, secondo Nursing Up, rappresenta l’ennesima umiliazione per gli infermieri e il personale sanitario, già sotto pressione e sotto pagati.
“Non assisteremo in silenzio all’ennesima mortificazione. Gli infermieri e gli altri dipendenti della sanità non sono lavoratori di serie B. Le Regioni e le amministrazioni interessate si attivino subito per estendere senza ritardi ed uniformemente i benefici del taglio al cuneo fiscale anche ai dipendenti del comparto sanità ”, ha concluso il presidente De Palma in una nota.
L’appello di ridurre al massimo i tempi di erogazione arriva anche dai social:
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