Bonus 850 euro ai Pensioni: per Averlo Occorre Anticipare 11.000 euro

Dallo scorso gennaio è attivo un Bonus fino a 850 euro che INPS eroga come assegno di assistenza da integrare all’indennità di accompagnamento.

Possono beneficiarne gli anziani non autosufficienti che versano in una condizione economica di profondo disagio. Ma, trattandosi di un rimborso, per accedervi occorre prima effettuare la spesa. Poi, una volta verificate le condizioni, INPS lo eroga.

E la spesa da sostenere per ricevere il bonus rischia di essere quasi insostenibile.

A chi spetta il bonus da 850 euro

L’art. 34 del decreto legislativo del 15 marzo 2024 n. 29 ha introdotto la misura in via sperimentale per il 2025 e il 2026. Per accedervi, i richiedenti devono soddisfare i seguenti criteri:

  • età pari o superiore a 80 anni;
  • bisogno assistenziale gravissimo accertato dall’INPS;
  • ISEE sociosanitario non superiore a 6.000 euro;
  • titolarità (o requisiti per il riconoscimento) dell’indennità di accompagnamento.

Secondo alcune stime, gli anziani (over 65) non autosufficienti in Italia sono circa 4 milioni. Tuttavia, la sperimentazione è focalizzata solo sui disabili gravissimi, quindi quelli con forte compromissione fisica o psichica che necessitano di cure continuative 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. In Italia sono circa 113 mila. Molti meno, però, quelli che rispettano tutte e quattro le condizioni sopra dette: appena lo 0,6% del totale, infatti, beneficerà del nuovo assegno.

La platea dei beneficiari del nuovo bonus da 850 euro è quindi veramente esigua. Ma accedervi risulta difficile non solo per la ristrettezza dei requisiti, ma anche per via delle potenziali difficoltà per gli anziani a sostenere una spesa prima di ricevere il rimborso.

Anticipare le spese per godere del bonus

Gli 850 euro mensili che si aggiungono all’indennità di accompagnamento potranno essere usati esclusivamente per:

  • remunerare assistenti domiciliari regolarmente contrattualizzati;
  • acquistare servizi di assistenza non sanitaria da imprese qualificate.

Ma l’INPS, in un comunicato stampa del 6 maggio, ha fatto sapere che per godere dell’assegno di assistenza fino a 850 euro occorre «inviare, entro 30 giorni dalla comunicazione di accoglimento della domanda, la documentazione delle spese sostenute (buste paga o fatture)».

Ciò significa che per ricevere la quota integrativa è necessario anticipare le spese per l’assistenza e successivamente presentare la documentazione giustificativa all’INPS.

Per gli anziani anticipare le spese è un ostacolo

Facciamo un esempio concreto. Poniamo che l’assistente domiciliare regolarmente sotto contratto costi, appunto, 850 euro al mese (tra retribuzione e contributi). Considerando anche la tredicesima, fanno 11.050 euro all’anno. Ovviamente, la somma totale sale se lo stipendio mensile aumenta.

Un pensionato con un reddito tra i 10 e i 15 mila euro si troverebbe quindi a dover anticipare minimo 11 mila euro prima di poter godere del rimborso dall’INPS.

E anticipare una tale somma può rappresentare una sfida significativa per gli anziani con risorse economiche limitate, che potrebbero non disporre dei fondi necessari per sostenere inizialmente tali costi. Soprattutto se si considera che per accedere al bonus da 850 euro occorre avere un ISEE entro i 6.000 euro. Nessuno dei richiedenti, quindi, si troverà in condizioni di agiatezza.

Questo meccanismo, sebbene mirato a garantire un uso corretto delle risorse pubbliche, potrebbe dunque limitare l’accesso alla prestazione proprio a coloro che ne hanno più bisogno.