Dal 15 maggio i contribuenti potranno modificare e inviare la dichiarazione dei redditi precompilata. Ma c’è un dettaglio da non sottovalutare: le spese sanitarie rimborsate. Possono generare errori e richiedere rettifiche, per evitare di pagare imposte non dovute o incorrere in controlli futuri. L’Agenzia delle Entrate lo ha spiegato in una serie di Faq pubblicate sul proprio sito.
Le casse assistenziali e gli enti sanitari comunicano al Fisco i dati relativi sia alle spese mediche sostenute che ai relativi rimborsi. Tuttavia, possono emergere discrepanze tra quanto speso e quanto effettivamente rimborsato. Il rischio? Che nella dichiarazione precompilata appaiano redditi tassabili che invece non lo sono. Ecco perchè un’analisi attenta degli importi inseriti nella Precompilata è essenziale.
Quando il rimborso riguarda prestazioni sanitarie pagate in anni passati, l’Agenzia non può sapere se quelle spese erano già state detratte o meno. Per questo motivo, inserisce in automatico i rimborsi come redditi soggetti a tassazione separata (rigo M3 – codice 01 del modello 730 o rigo RM8 del modello Redditi).
Ma se quelle spese non erano mai state portate in detrazione, oppure erano già state dichiarate al netto dei rimborsi, allora il contribuente deve intervenire, eliminando l’importo dal quadro M.
Altre incongruenze si verificano quando gli enti erogano rimborsi in forma aggregata. È il caso, ad esempio, di più prestazioni soggette a regimi di detrazione diversi, ma rimborsate in un’unica somma.
O ancora, delle fatture delle Rsa (Residenze Sanitarie Assistenziali), che includono voci sanitarie e non. Se il rimborso riguarda anche spese non detraibili, come il soggiorno dell’accompagnatore o altri servizi accessori, bisogna correggere a mano i dati.
Un altro punto critico è la distinzione tra spese per sé e per i familiari. Se la cassa non separa i rimborsi dell’iscritto da quelli destinati ai familiari, la precompilata non riporta nulla. Il contribuente deve allora integrare i dati manualmente, indicando solo le spese sostenute per sé e per i familiari fiscalmente a carico, detraendo gli eventuali rimborsi ricevuti.
Infine, ci sono spese sanitarie detraibili solo in presenza di determinati requisiti (come le cure termali con prescrizione medica), che non vengono inserite nella dichiarazione automatica. Il contribuente le trova solo nel foglio riepilogativo e deve provvedere personalmente all’inserimento nel 730 o nel modello Redditi.
Da quanto esposto risulta evidente che la dichiarazione precompilata presenta dei rischi per cui è consigliabile affidarsi ad esperti. I nostri lettori possono scegliere di fare la dichiarazione dei redditi con Tuttolavoro24.it.
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