Voucher Asilo fino a 3.000€ Cumulabile con Bonus INPS: Come Ottenerli Entrambi

Nel 2025 continua l’erogazione di bonus a sostegno delle famiglie italiane, con particolare attenzione a chi ha figli nella fascia d’età 0-3 anni.

Il costo degli asili nido rappresenta una delle spese più pesanti nel bilancio familiare, soprattutto per le famiglie monoreddito o numerose. Per questo motivo, accanto al Bonus Asilo Nido erogato dall’INPS a livello nazionale, alcune Regioni stanno introducendo strumenti aggiuntivi per aiutare concretamente i genitori nel sostenere le spese legate alla prima infanzia.

Tra le iniziative più rilevanti per il 2025 spicca quella appena lanciata da una delle Regioni del Sud, con un voucher specifico per la frequenza degli asili nido, disponibile sia per strutture pubbliche che private.

Nuovo Bonus Asilo Nido cumulabile a quello dell’INPS

Il contributo si configura come un voucher mensile, cumulabile con altre forme di agevolazione (es. Bonus Asilo INPS), che copre quote di iscrizione, rette mensili e servizio mensa, laddove non incluso nella retta, per il tempo pieno o parziale. Un aiuto pensato per alleggerire il carico economico delle famiglie, favorendo al tempo stesso la frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia.

È possibile presentare domanda per ciascun figlio tra 0 e 36 mesi, purché frequentante un nido autorizzato o accreditato.

La misura in questione è stata attivata dalla Regione Campania per l’anno educativo 2024/2025. Pertanto potranno farne domanda solo le famiglie residenti nella Regione.

Importi e domande

L’importo massimo rimborsabile in base all’ISEE o ISEE minorenni, in corso di validità, è il seguente:

  • ISEE/ISEE minorenni fino a 15.000 euro: importo massimo annuo erogabile 3.000
    euro
    (importo massimo mensile erogabile 272,72 euro);
  • ISEE/ISEE minorenni da 15.001 euro fino a 30.000 euro: importo massimo annuo erogabile 2.500 euro (importo massimo mensile erogabile 227,27 euro);
  • ISEE/ISEE minorenni da 30.001 euro a 45.000 euro: importo massimo annuo erogabile 1.500 euro (importo massimo mensile erogabile 136,37 euro).

Il contributo mensile erogato non potrà, in nessun caso, eccedere la spesa sostenuta per il
pagamento della singola retta. Il valore effettivo del singolo Voucher sarà determinato, per differenza, tra il valore della retta e quello di analoghi bonus (INPS ecc.) eventualmente percepiti, fermo restando l’importo massimo mensile ed annuale sopra indicato in base all’ISEE.

Le domande devono essere presentate online tramite SPID, CIE o CNS entro il 31 maggio 2025, attraverso il portale ufficiale della Regione Campania.

Altri bonus regionali per coprire le spese dell’asilo

Come detto, il voucher erogato dalla regione Campania e il Bonus Nido dell’INPS sono cumulabili. Combinare il Bonus Nido INPS con questo tipo di voucher regionale permette quindi alle famiglie di coprire, in alcuni casi, quasi interamente i costi della frequenza all’asilo nido.

Ma la Campania non è l’unica Regione ad aver previsto dei bonus di questo tipo.

La Regione Lazio, per esempio, ha attivato un bando per l’erogazione di buoni servizio finalizzati al pagamento delle rette dei servizi educativi per i bambini tra 3 e 36 mesi, per il periodo da settembre 2024 a luglio 2025. Il contributo massimo è di 400 euro mensili per 11 mensilità, erogato a rimborso dietro presentazione delle ricevute di pagamento. Le domande possono essere presentate online tramite la piattaforma EFAMILY dal 26 novembre 2024 fino al 30 giugno 2025, o fino a esaurimento delle risorse disponibili (clicca qui per accedere al bando).

In Veneto è attivo il “Bando Fattore Famiglia” per l’anno educativo 2024/2025, che prevede l’erogazione di bonus a sostegno delle famiglie per le spese relative ai servizi della prima infanzia. Il contributo varia da un minimo di 900 euro a un massimo di 1.300 euro, in base all’ISEE e alla composizione del nucleo familiare. La misura è gestita attraverso i 21 ambiti territoriali veneti, e le domande devono essere presentate secondo le modalità indicate nei bandi locali.

Infine, non vanno dimenticati i contributi per i figli erogati dagli enti bilaterali. Anch’essi possono fornire un valido aiuto per sostenere le spese relative all’istruzione dei figli.