Saltano gli Aumenti nel Cedolino NoiPA di Giugno: il Ministro Minaccia l’Uscita. Ecco le Clamorose Dichiarazioni

Contrariamente al aspettative, le forze di polizia e carabinieri non avranno il pagamento del contratto nel mese di giugno. Le difficoltà operative del sistema NoiPA, da tempo denunciate da sindacati e personale delle forze dell’ordine, sono arrivate a un punto critico. L’ultima ondata di ritardi nei pagamenti degli arretrati contrattuali ha sollevato un’ondata di proteste da parte delle organizzazioni sindacali del Comparto Sicurezza e Difesa. Le sigle USIF, USIM, UIL Polizia, UILPA Polizia Penitenziaria e FSP Polizia hanno espresso il loro plauso e un sentito ringraziamento al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per la sua chiara presa di posizione contro le inefficienze di NoiPA.

Le parole di Piantedosi dopo il mancato pagamento del contratto: “Valutiamo l’uscita da NoiPA”

Durante un intervento al Senato, il Ministro dell’Interno ha dichiarato apertamente l’intenzione di avviare un percorso di fuoriuscita dal sistema NoiPA per il personale delle forze di polizia, qualora i disservizi e i disallineamenti nei pagamenti dovessero persistere. Una dichiarazione forte e senza precedenti, che ha immediatamente attirato l’attenzione delle forze politiche e degli operatori del settore.

“Si tratta di una presa di posizione incisiva e finalmente concreta”, hanno commentato le sigle sindacali unitariamente, sottolineando come questa scelta rappresenti una svolta rispetto all’immobilismo istituzionale che per anni ha accompagnato i problemi legati a NoiPA.

Il ministro ha evidenziato come la gestione delle spettanze dei dipendenti delle forze dell’ordine debba rispondere a criteri di efficienza, puntualità e rispetto della dignità professionale, sottolineando che non si possono più tollerare disservizi che danneggiano coloro che ogni giorno mettono a rischio la propria vita per la sicurezza dei cittadini.

Il sostegno trasversale del mondo politico

A sostegno della posizione del Ministro Piantedosi, numerosi esponenti politici di diverse forze parlamentari hanno espresso solidarietà con il personale delle forze dell’ordine, riconoscendo l’urgenza di riformare il sistema attuale. Questo segnale bipartisan suggerisce che la questione ha superato i confini della polemica sindacale per diventare una vera e propria priorità istituzionale.

I sindacati sottolineano che se un sistema non funziona, non deve più essere considerato un passaggio obbligato. “È ora di avviare una riflessione seria e strutturale su sistemi gestionali alternativi”, affermano, indicando la necessità di strumenti moderni, efficienti e in grado di garantire il rispetto delle tempistiche previste per i pagamenti.

La proposta è quella di studiare piattaforme digitali più snelle, magari sviluppate internamente da enti pubblici in collaborazione con esperti di digitalizzazione, capaci di rispondere in tempo reale alle esigenze del personale e di dialogare efficacemente con le strutture amministrative.

Tutto ciò ha determinato un crescente malcontento, aggravato dal fatto che il personale interessato è spesso quello chiamato a lavorare in condizioni di stress e rischio elevato.