Pensioni Giugno 2025: Brutte Notizie, Zero Aumenti e Tre Trattenute in Arrivo

Il cedolino della pensione di giugno 2025 non porta buone notizie per i pensionati. Anzi: non è previsto nessun aumento e c’è una trattenuta tripla.

Ma per fortuna non è niente per cui valga la pena allarmarsi troppo. Vediamo perché.

Nessun aumento sulla pensione di giugno

L’importo erogato nella pensione di giugno è quello ordinario, senza aumenti extra. L’unica variazione positiva resta quella legata alla rivalutazione annuale già applicata nei mesi precedenti, basata sull’adeguamento all’inflazione e che per quest’anno si attesta a +0,8%.

Chi si aspettava un accredito più alto rimarrà deluso. Tuttavia, c’è una buona notizia all’orizzonte: a luglio arriva la quattordicesima, una mensilità aggiuntiva che spetta a milioni di pensionati con determinati requisiti anagrafici e reddituali.

Pensione, a luglio arriva la 14esima: a chi spetta

La quattordicesima mensilità sarà erogata con la pensione di luglio, ma non spetta a tutti i pensionati. Ne hanno diritto coloro:

  • che hanno compiuto almeno 64 anni entro il 30 giugno 2025;
  • che hanno un reddito fino a due volte il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, che per il 2025 è fissato a 7.844,20 euro.

Chi rientra in questi limiti riceverà la somma aggiuntiva direttamente nel cedolino di luglio, con importi che variano da 336 euro fino a 655 euro, in base a contributi versati e fascia reddituale.

Le trattenute sul cedolino di giugno

Come detto sopra, nel cedolino di giugno non ci saranno bonus o particolare aumenti, ma le trattenute fiscali si faranno sentire. I pensionati devono infatti fare i conti con tre voci di trattenuta principali:

  1. IRPEF – Imposta sul reddito delle persone fisiche: è la trattenuta fiscale standard applicata ogni mese sull’importo lordo della pensione, calcolata in base agli scaglioni di reddito.
  2. Addizionale regionale: si tratta di un’imposta aggiuntiva all’IRPEF, destinata alle Regioni. Anche se viene calcolata sull’anno precedente, viene trattenuta ratealmente da gennaio a novembre.
  3. Addizionale comunale: è simile alla regionale, ma è destinata ai Comuni. L’addizionale comunale include anche l’acconto, solitamente trattenuto da marzo a novembre.

Queste trattenute, tutte insieme, possono ridurre in modo visibile l’importo netto della pensione di giugno, soprattutto per chi vive in Regioni e Comuni con aliquote più elevate.

Inoltre, non bisogna dimenticare che alcuni pensionati potrebbero subire, nel mese di giugno e per tutta l’estate, un’ulteriore decurtazione fino a 50 euro. Si tratta di coloro che tra il 2022 e il 2023 hanno ricevuto il bonus anti-inflazione da 150 o da 200 euro senza averne diritto. INPS, infatti, sta recuperando le somme erogate indebitamente.