Esami di Stato 2025: Presidenti e Commissari Pagati Come 18 Anni Fa. E C’è Chi Lavora Gratis

I compensi per i docenti impegnati negli Esami di Stato 2025 sono ancora bloccati al 2007. Nessun adeguamento, nessuna rivalutazione. Intanto nel tempo il costo della vita è esploso, soprattutto negli ultimi 4-5 anni.

Nel 2007 l’inflazione era all’1,8%. Oggi siamo al 16%. Il potere d’acquisto dei lavoratori della scuola è crollato del 9%, secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

Quanto guadagna chi lavora alla Maturità?

  • Presidente di commissione: 1.249 euro
  • Commissario esterno: 911 euro
  • Commissario interno: 399 euro

Queste cifre non sono di certo giornaliere. Valgono per un impegno che dura settimane, spesso senza orari certi, con responsabilità elevate. E non sono mai state aggiornate.

Nessun compenso per chi sorveglia o supporta

Inoltre non tutti ricevono un compenso, nonostante il coinvolgimento attivo negli esami.

  • Segretario della sottocommissione: nessun compenso
  • Docente di sostegno, esperto del liceo musicale o esterno: nessun compenso
  • Docente in sorveglianza durante le prove scritte: nessun compenso

Un’ingiustizia evidente. Chi lavora non viene pagato. È una ferita aperta nel sistema scolastico.

UIL Scuola: “Serve un adeguamento immediato”

Il segretario generale Giuseppe D’Aprile Uil Scuola, si è pronunciato in una nota, con tono molto chiaro: “Per quanto tempo ancora la politica intende ignorare tutto questo?”. L’indignazione cresce. I compensi sono regolati dal decreto interministeriale del 24 maggio 2007. Da allora, nulla è cambiato.

Intanto, l’Italia è cambiata. I prezzi sono saliti. Le bollette sono aumentate. Gli stipendi sono rimasti fermi.

Senza contratto, con l’inflazione che corre

Il personale scolastico non ha beneficiato della crescita economica degli anni passati. Ora, con il rallentamento del PIL e l’assenza di un nuovo contratto, la situazione è diventata insostenibile.

Lavorare agli esami significa sacrificio. Ma lo Stato risponde con compensi da fame.

Il lavoro dei docenti va riconosciuto

“Aumentare gli stipendi non è solo giusto – dice D’Aprile – ma necessario per rimettere in moto l’economia e dare dignità a chi ogni giorno sostiene la scuola pubblica”. Oggi, invece, migliaia di docenti vengono trattati come volontari. E senza nessuna garanzia.