Lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è diventato uno strumento fondamentale per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione: dall’INPS all’Agenzia delle Entrate, dai bonus statali al fascicolo sanitario elettronico. Milioni di cittadini italiani lo utilizzano quotidianamente per autenticarsi in modo sicuro e veloce.
A partire da luglio 2025, però, qualcosa cambierà. Per alcuni utenti, il servizio non sarà più gratuito come finora: si tratterà di una svolta che riguarda solo una parte della popolazione, ma che solleva preoccupazioni anche in ottica futura.
Ad oggi lo SPID è gratuito e gli operatori che lo forniscono sono numerosi. Ma dal prossimo luglio, una parte dei contribuenti dovrà pagare per continuare a fruire del servizio SPID.
La buona notizia è che i costi saranno applicati solo agli utenti SPID che si appoggiano a due specifici identity provider:
Il motivo? La convenzione con lo Stato per il mantenimento gratuito del servizio è in scadenza, e questi due operatori hanno deciso quindi di introdurre un canone annuale per la gestione dell’identità digitale. Il costo previsto varia a seconda del provider: il canone di Aruba sarà di 4,9 euro annui, mentre quello di Infocert di 5,98 euro.
Gli altri gestori (come ad esempio Poste Italiane, che gestisce più del 70% di identità digitali attive) al momento mantengono gratuito il servizio, almeno per l’utenza base.
Nel caso di Infocert, il passaggio al servizio a pagamento non avverrà automaticamente. L’utente deve infatti esprimere esplicitamente il consenso al rinnovo: in caso contrario, l’identità SPID verrà semplicemente disattivata e non sarà più utilizzabile, ma non verranno addebitati costi.
Chi desidera interrompere il servizio, può farlo attraverso due modalità:
revoca.spid@legalmail.it
;Almeno nell’immediato pare che lo SPID non verrà abolito e continuerà a funzionare in parallelo con la CIE. Tuttavia, l’orientamento del Governo è chiaro: favorire la progressiva sostituzione dello SPID con la Carta d’Identità Elettronica, che non comporta costi annuali di gestione per l’utente e offre standard di sicurezza elevati a livello europeo.
La conferma giunge anche dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che al Corriere della Sera rivela: «La nostra idea è quella di continuare a lavorare per la carta d’identità elettronica europea, che consentirà di avere uno strumento tecnologico simile allo spid in termini di funzionamento ma che funzionerà oltre i confini del nostro paese, in una logica di gratuità».