In un contesto economico ancora segnato da disuguaglianze e rincari, anche i Comuni fanno la loro parte. Torna infatti la Carta Spesa di stampo comunale, un’agevolazione pensata per aiutare le famiglie con redditi bassi e che si affianca alla Carta Dedicata a te, di stampo nazionale.
E sono sempre di più le amministrazioni locali, da nord a sud, che stanno attivando misure simili per garantire un minimo di sicurezza a chi è più in difficoltà.
La Giunta comunale di Pisa ha approvato la “Carta Spesa 2025”, un’agevolazione destinata a sostenere circa 600 famiglie del territorio.
Per il terzo anno consecutivo, il Comune ha deciso di ampliare la platea dei beneficiari della Carta Dedicata a te introdotta dal Governo e rivolta ai nuclei familiari con almeno tre componenti. Per finanziare la misura, l’Amministrazione ha stanziato 170 mila euro.
Rispetto a quella nazionale, infatti, la Carta Spesa del Comune di Pisa è destinata ai nuclei familiari composti da una o due persone. Possono beneficiarne:
La Carta Spesa prevista dal Comune di Pisa avrà un valore pari a:
Nel formare la graduatoria, verrà data la precedenza ai nuclei familiari con un ISEE più basso.
L’importo della Carta Spesa potrà essere speso per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, con l’esclusione di qualsiasi bevanda alcolica, e in farmacia.
Il Comune di Pisa non è l’unico ad aver previsto degli aiuti economici per le famiglie in difficoltà economica. In passato, per esempio, il Comune di Spoltore (in provincia di Pescara) ha finanziato dei buoni spesa da 70 o 120 euro da riservare alle famiglie con un ISEE al di sotto degli 8.000 euro e da usare per l’acquisto di beni di prima necessità.
Accanto alla Carta Spesa, a livello nazionale, invece, ci sono la già citata Carta Dedicata a te e il Reddito Alimentare, la cui sperimentazione è partita nelle province di Firenze, Genova, Napoli e Palermo. Questa seconda misura, in particolare, prevede la distribuzione alle famiglie meno abbienti di pacchi alimentari rimasti invenduti. Non si tratta, quindi, di un bonus in denaro.
In Sicilia, infine, è partito il Reddito di Povertà. Questa iniziativa rappresenta un importante sostegno per le famiglie siciliane in difficoltà, offrendo un aiuto concreto per affrontare le spese essenziali. Si tratta di un contributo una tantum fino a 5.000 euro riservato alle famiglie residenti nei confini regionali con un ISEE entro i 5.000 euro. Ne beneficeranno 7.932 famiglie. I pagamenti sono attesi da fine giugno.