TFS e TFR: Perché gli Statali Devono Aspettare Anni per i Loro Soldi

Con l’avvicinarsi della pensione, molti dipendenti pubblici si aspettano di ricevere il Trattamento di Fine Servizio (TFS) o il Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Tuttavia, i tempi di attesa per il pagamento di queste indennità sono spesso molto lunghi, causando disagi economici significativi.

Ritardi nei pagamenti del TFR e del TFS

Il TFS è destinato ai dipendenti pubblici contrattualizzati assunti a tempo indeterminato prima del 1º gennaio 2001.

I dipendenti pubblici non contrattualizzati (esercito, forze dell’ordine, carriera prefettizia, esercito) sono rimasti in regime di TFS.

I dipendenti pubblici contrattualizzati, assunti dopo il 1° gennaio 2001, sono in regime di TFR.

Sono in regime di TFR anche gli optanti, vale a dire i dipendenti già in TFS che aderiscono alla previdenza integrativa pubblica.

Il TFR/TFS viene pagato:

  • dopo un anno dalla cessazione del rapporto di lavoro per scadenza contratto o limiti di età;
  • dopo due anni dalla cessazione del rapporto di lavoro in caso di dimissioni volontarie o di pensionamento anticipato.
  • Se il TFS/TFR supera i 50.000 euro, viene pagato in due rate: la prima prima di 50.000 la seconda per la parte eccedente.
  • Se la somma da liquidare supera i 100.000 euro, l’INPS paga due rate annuali di 50.000 euro e la differenza alla terza rata.

La Corte Costituzionale ha dichiarato che i lunghi tempi di attesa per il pagamento del TFS e del TFR violano il principio della giusta retribuzione sancito dalla Costituzione. Nonostante ciò, il problema persiste, e i lavoratori continuano a subire disagi economici.

Cosa appare sul portale INPS

Fino alla primavera del 2024, era possibile chiedere l’anticipo del TFR/TFS pagando l’1% di interesse all’INPS.

I fondi stanziati, tuttavia, sono subito esauriti e il servizio non è più attivo.

Sul portale dell’INPS compare infatti questo avviso:

«L’anticipazione ordinaria del Trattamento di Fine Servizio (TFS) è una prestazione che è stata erogata tra il 1° febbraio 2023 e il 24 aprile 2024. Attualmente non è possibile presentare domanda; il servizio resta disponibile per la sola consultazione delle domande presentate prima del 24 aprile 2024».

L’anticipazione delle somme non è quindi più possibile per via dell’esaurimento dei fondi. Ricorrere alla banche diventa l’unica alternativa possibile per ottenere il pagamento in tempi celeri.

TFR o TFS a tasso agevolato da parte delle banche

In caso di ritardo nel pagamento, i dipendenti pubblici hanno comunque diritto a richiedere gli interessi di mora, non dall’inizio della cessazione del rapporto di lavoro, ma dal terzo mese successivo dalla data in cui il TFR/TFS avrebbe dovuto essere pagato.

Le banche convenzionate con l’INPS possono erogare l’anticipo – fino a 45 mila euro – ad un tasso agevolato.

Tuttavia, essendo il tasso convenzionato molto basso, molte banche hanno rinunciato alla convenzione ordinaria e preferiscono erogare il trattamento ad un tasso maggiore applicando il DPR 180 del 5 gennaio 1950.

Per ottenere il pagamento, è necessario generare un certificato sul portale INPS digitando, nel motore di ricerca, portale TFS.

I tempi circa il rilascio del certificato dipendono da ciascuna sede INPS.