È stata raggiunta nella tarda serata di martedì 17 giugno, a Bologna, un’ipotesi di accordo tra Fim, Fiom, Uilm e le centrali cooperative LegaCoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e AGCI Produzione e Lavoro per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle Cooperative Metalmeccaniche, scaduto nel giugno 2024.
L’accordo riguarda circa 15.000 lavoratori impiegati in 300 cooperative, la maggior parte delle quali localizzata tra Imola e Bologna, cuore produttivo della cooperazione metalmeccanica in Italia.
Arriva dopo circa 10 mesi di negoziato.
Sul piano salariale, per i metalmeccanici delle cooperative l’intesa fissa aumenti retributivi superiori sia all’IPCA-Nei consuntivata (1,3%) che alle previsioni ISTAT per i prossimi anni (2% nel 2025, 1,9% nel 2026 e 2% nel 2027).
Nel dettaglio:
Resta inoltre attiva la clausola di salvaguardia: se l’inflazione effettiva (IPCA-Nei) supera il 2%, gli aumenti verranno ricalcolati in base all’indice reale e applicati da giugno di ogni anno.
L’accordo prevede un miglioramento delle misure di welfare:
Oltre agli aspetti economici, il rinnovo porta anche novità importanti sul piano normativo:
Il nuovo CCNL cooperative metalmeccaniche avrà durata quadriennale, dal 1° luglio 2024 al 30 giugno 2028, e rappresenta una svolta storica: come scritto nel comunicato stampa unitario è infatti il primo contratto del settore metalmeccanico a essere rinnovato prima degli altri contratti nazionali (Federmeccanica-Assistal, Unionmeccanica-Confapi, Orafi-Argentieri).
Anche il rinnovo del CCNL delle cooperative metalmeccaniche, come l’accordo Stellantis firmato lo scorso 6 giugno, rappresenta un passo importante non solo per i lavoratori, ma anche per il consolidamento del ruolo dei sindacati nel panorama delle relazioni industriali italiane.
Tale accordo infatti anticipa i tempi rispetto ad altri contratti nazionali del settore metalmeccanico, dimostrando una volontà comune di valorizzare il ruolo del sindacato come interlocutore privilegiato nella definizione delle politiche del lavoro. L’introduzione di nuove tutele, come l’assicurazione sulla non autosufficienza (LTC) e l’estensione del piano sanitario, testimoniano l’efficacia della contrattazione collettiva nel migliorare concretamente le condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti.
Inoltre, come visto, l’accordo prevede una maggiore attenzione alla formazione continua e alla sicurezza sul lavoro, con l’introduzione di nuove ore di formazione per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e l’implementazione di “break formativi” in caso di infortuni o “quasi infortuni”. Queste misure non solo migliorano la qualità del lavoro, ma rafforzano anche il ruolo del sindacato nel promuovere una cultura della sicurezza e della prevenzione.