Soldi
Firmata l’ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Multiservizi. L’accordo è stato raggiunto nella notte tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti e le associazioni datoriali Legacoop, Confcooperative, Agci Servizi, Unionservizi Confapi.
Resta fuori dell’intesa Anip Confindustria, che ha abbandonato il tavolo. Il contratto coinvolge 600mila lavoratrici e lavoratori del settore pulizie e servizi integrati.
Il nuovo CCNL sarà valido dal 1° giugno 2025 al 31 dicembre 2028.
Previsto un aumento dei minimi tabellari pari a 215 euro a regime, con un incremento del 16,6%.
Per un dipendente al II livello, l’impatto complessivo in busta paga sarà pari a 5.705 euro nell’intera vigenza. Occorre tener presente che nel settore è prevista la 13a e la 14a mensilità. Importi più alti sono previsti per le altre figure professionali inquadrate nei livelli più alti.
Questi gli importi delle 8 tranche salariali applicate nei cedolini paga secondo le diverse decorrenze:
Novità anche su orario e organizzazione del lavoro:
Il contratto introduce nuove misure di tutela:
Secondo quanto previsto dall’art. 73-ter, il contratto – che scade il 31 dicembre 2028 – potrà proseguire automaticamente nel 2030, salvo disdetta entro settembre 2029.
In assenza di recesso, le parti definiranno a giugno gli incrementi dei minimi retributivi per l’anno successivo.
Se una parte recede, il contratto cesserà a dicembre 2030. Nel 2031 verrà solo calcolato l’adeguamento salariale legato all’inflazione IPCA.
Le parti chiedono al Ministero l’emanazione urgente delle tabelle del costo del lavoro medio per i lavoratori del settore. Le tabelle sono importanti per garantire le tutele salariali negli appalti pubblici.
Nel frattempo, si impegnano a produrre tabelle provvisorie da allegare subito all’intesa, per garantire certezza economica su tutte le tranche previste.