Il tentativo del Governo di sbloccare la trattativa sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei metalmeccanici è naufragato senza risultati. L’incontro di sabato 22 giugno al Ministero del Lavoro tra sindacati e associazioni datoriali si è chiuso senza fissare una nuova data per la ripresa del negoziato.
Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm avevano chiesto il tavolo dopo lo sciopero del 20 giugno, ma l’appuntamento si è concluso in una sostanziale impasse.
Federmeccanica e Assistal non hanno assunto alcun impegno concreto. Anzi, al tavolo – fanno sapere i sindacalisti presenti – hanno mostrato freddezza difronte all’intero contesto. Salvo poi ripensarci dopo la riunione con un breve comunicato che apre timidamente al dialogo.
Il motivo è evidente: fino all’11 luglio l’organizzazione degli industriali non farà nessuna concreta apertura.
La data chiave è infatti quella dell’assemblea generale a Torino, dove verrà ufficialmente eletto il nuovo presidente, Silvano Simone Bettini. Solo dopo, e non prima, potrà aprirsi uno scenario realmente negoziale.
Ecco la nuova “squadra” di Federmeccanica presentata qualche giorno fa alla stampa:
Come anticipato da TuttoLavoro24.it, se arriverà una nuova convocazione, sarà sicuramente in una data successiva all’11 luglio. L’anticipazione, lanciata già 10 giorni fa dal nostro giornale, è stata confermata ieri anche da Il Sole 24 Ore.
Il nodo politico dell’incontro al Ministero potrebbe essere stato proprio questo: la presenza di Federico Visentin, presidente in uscita, con un mandato ormai agli sgoccioli.
Come può un presidente uscente prendere impegni vincolanti per conto di un nuovo direttivo già designato e destinato a restare in carica fino al 2027?
La situazione ha manifestato i suoi limiti: al Ministero mentre si discuteva del contratto per 1,5 milioni di lavoratori il Presidente della principale Associazione degli Industriali si trovava nella “scomoda” posizione di essere a fine mandato. Quindi con le mani fuori dal timone.
Le sigle sindacali confermano di voler trattare “senza pregiudiziali” a partire dalla piattaforma unitaria che propone 280 euro di aumento dei minimi retributivi.
Federmeccanica continua ad offrire solo l’adeguamento all’Ipca-NEI, benefit aziendali fino a 400 euro e nuove tutele in ambito sanitario e assicurativo.
Le posizioni in campo devono iniziare a muoversi. Ma il confronto vero può partire solo con la nuova presidenza in carica. Fino ad allora, tutto sarà fermo.