Stipendi Docenti e ATA Sempre Più Indietro: Pronto il Secondo Aumento ai Ministeriali e Sanità

Mentre il personale sanitario e delle Funzioni centrali si prepara a aprire il rinnovo del contratto 2025-2027, docenti e ATA del comparto Scuola sono ancora in attesa del rinnovo 2022-2024. Una situazione che mette in evidenza un palese ritardo rispetto agli altri settori della Pubblica amministrazione. E una disparità salariale che tende ad accentuarsi ancora di più.

Sanità: aumenti medi del 7%, fino a 520 euro per il pronto soccorso

Nei giorni scorsi è stato sottoscritto il contratto preliminare per il comparto Sanità. Coinvolti quasi 600 mila lavoratori tra infermieri, tecnici sanitari e amministrativi.

Il rinnovo prevede aumenti medi del 7%, con punte fino a 520 euro al mese per il personale dei pronto soccorso. Tra le novità anche misure normative a tutela di chi lavora in condizioni critiche, come:

  • patrocinio legale gratuito
  • possibilità per le aziende di costituirsi parte civile
  • supporto psicologico per i dipendenti aggrediti.

Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha definito questo contratto “importante sia dal punto di vista economico che normativo”.

Rinnovo per le Funzioni centrali già firmato

Già concluso anche il rinnovo del contratto per il comparto Funzioni centrali, che interessa lavoratori dei ministeri, agenzie fiscali e altri enti pubblici centrali. Gli aumenti e arretrati sono arrivati ad aprile scorso.

Anche in questo caso si guarda avanti, verso il triennio 2025-2027, con le trattative già avviate. Se saranno rispettate le tempistiche brevi immaginate dal Ministro Zangrillo e dall’ARAN, il secondo aumento potrebbe arrivare entro la fine di quest’anno.

Enti locali: aumenti fino al 10%, ma la firma non c’è

Situazione intermedia per il comparto degli Enti locali. Il contratto 2022-2024 prevede aumenti fino al 10% e la possibilità di incrementare il salario accessorio nei Comuni in equilibrio di bilancio.

Nonostante ciò, CGIL e UIL non hanno ancora firmato, posizione che il ministro Zangrillo definisce “incomprensibile”.

Per ora l’obiettivo è chiudere entro metà luglio, altrimenti si procederà con l’erogazione unilaterale degli aumenti.

Scuola in ritardo: si attende ancora il CCNL 2022-2024

Per il comparto Istruzione e Ricerca, che comprende oltre 1,2 milioni di lavoratori, tutto è ancora fermo.

Il nuovo atto di indirizzo è arrivato alla fine dello scorso inverno e le trattative sono solo all’inizio.

Docenti e personale ATA restano così indietro di un intero triennio contrattuale, mentre altri comparti stanno già pianificando il futuro.

Il contratto della scuola è considerato “complesso” dallo stesso Zangrillo, ma i sindacati avrebbero manifestato disponibilità al dialogo. Al momento, però, non c’è alcuna data fissata per la firma. Il problema è sempre lo stesso: le risorse, che una parte del sindacato reputa insufficienti (si va verso 140 euro lordi a testa) chiedendo un 17% di aumento.