Metalmeccanici, per gli Industriali il Contratto Scaduto Funziona Ancora: a Giugno 27€ e 200€ di Welfare

Lo sciopero di otto ore del 20 giugno ha coinvolto i lavoratori metalmeccanici su tutto il territorio nazionale – il quinto dall’inizio della mobilitazione, per un totale di 40 ore – non sembra aver preoccupato troppo Federmeccanica e Assistal. Le due associazioni datoriali, che rappresentano le imprese del settore metalmeccanico e dell’impiantistica, parlano infatti di una media nazionale di adesione ferma al 20%, sulla base delle “rilevazioni parziali finora acquisite”. Quelle definitive però non si dovrebbe scostare troppo da quelle iniziali.

Un dato che, per le parti datoriali, servirebbe a ridimensionare l’impatto della protesta e a rafforzare la propria posizione nel confronto con il sindacato, accusato – ancora una volta – di aver abbandonato unilateralmente il tavolo negoziale dal 12 novembre scorso per “scegliere la strada del conflitto”.

“Con il contratto scaduto i lavoratori continuano a prendere soldi”

Ma Federmeccanica e Assistal non si limitano a difendersi dalle accuse di stallo contrattuale: nella nota diffusa nei giorni scorsi, puntano a ribaltare la narrazione secondo cui la mancata firma del nuovo contratto nazionale, ad un anno dalla scadenza, danneggerebbe i lavoratori. Anzi, il messaggio che passa è quasi rassicurante: nonostante il contratto sia scaduto, i lavoratori “continuano a ricevere adeguamenti economici e tutele”.

A giugno, infatti, scatteranno:

  • Un aumento dei minimi tabellari pari a 27,70 euro al livello C3, determinato dall’indice IPCA al netto degli energetici importati (IPCA-NEI), verifica qui gli importi completi;
  • 200 euro netti di flexible benefits, cioè welfare aziendale spendibile in beni e servizi;
  • E il mantenimento di “forme di welfare esistenti”, tra cui sanità integrativa e previdenza complementare.

Secondo le imprese, il CCNL, pur non essendo rinnovato, continua a garantire il potere d’acquisto dei lavoratori, facendo leva su automatismi e prestazioni integrative che vengono presentati come “ristoro” sufficiente in un contesto inflattivo ancora elevato.

La proposta industriale: welfare potenziato e qualche apertura

Nel confronto con il sindacato – ad oggi fermo – Federmeccanica e Assistal affermano di aver già risposto alla Piattaforma Sindacale con una proposta concreta, che prevede:

  • Il rafforzamento del welfare aziendale;
  • Una maggiore attenzione per le fasce più deboli con l’assistenza sanitaria integrativa;
  • Un’estensione della tutela per la non autosufficienza;
  • E la valorizzazione della continuità professionale, con l’ipotesi di redistribuire ricchezza laddove ci sia profittabilità aziendale, soprattutto in assenza di premi interni.

Un’apertura, secondo gli industriali, che dimostrerebbe la disponibilità al dialogo “nel rispetto delle regole”, a fronte di una posizione sindacale “ancorata a pregiudiziali”.

Il messaggio implicito: i lavoratori si accontentino di ciò che resta

L’impressione che si ricava dalla comunicazione di Federmeccanica e Assistal è chiara: i lavoratori devono ritenersi comunque fortunati, anche con un contratto nazionale scaduto. I pochi pezzi ancora funzionanti del contratto – gli aumenti IPCA e i benefit da 200 euro – vengono esaltati come dimostrazione che “il sistema regge”, e che quindi non c’è urgenza di un rinnovo.

Ma per i lavoratori in sciopero, la questione è ben diversa: ciò che viene chiesto è un adeguamento salariale vero, in linea con l’inflazione reale, non un aumento tecnico calcolato su un indice depurato. E soprattutto, più stipendio diretto e meno welfare condizionato, che spesso si traduce in buoni da spendere e non in soldi liquidi.

La distanza resta: soldi veri o bonus?

Il cuore dello scontro, dunque, resta tutto qui: da un lato, le imprese che sottolineano la continuità delle prestazioni “a contratto scaduto” come un risultato da rivendicare; dall’altro, i sindacati e i lavoratori che chiedono soldi veri in busta paga, perché i costi della vita non si pagano coi benefit.

La distanza tra le due posizioni rimane ampia. Ma mentre il conflitto prosegue, il messaggio che Federmeccanica e Assistal lanciano ai lavoratori sembra suonare così: “il contratto è scaduto, ma per adesso vi diamo comunque qualcosa”.