Con una nuova circolare, l’INPS ha chiarito come funziona l’incentivo economico per chi sceglie di continuare a lavorare anche dopo aver maturato i requisiti per la pensione anticipata flessibile.
Il beneficio, già previsto dalla Legge di Bilancio, è stato aggiornato e regolamentato con istruzioni operative valide dal 2025. Vediamo cosa c’è da sapere.
Si tratta di un beneficio economico riservato ai lavoratori che, pur avendo maturato il diritto alla pensione anticipata flessibile (attualmente, con Quota 103, a 62 anni con almeno 41 anni di contributi), decidono volontariamente di rimanere in servizio.
Il dipendente che sceglie questa strada non versa più i contributi pensionistici a proprio carico: la quota trattenuta in busta paga viene interamente erogata al lavoratore, incrementando lo stipendio netto. Resta invece l’obbligo di versare i contributi a carico del datore di lavoro.
Le somme incassate in più non concorreranno al reddito imponibile, perciò saranno esentasse.
Secondo quanto specificato dalla circolare INPS n. 102 del 16 giugno 2025, possono accedere al beneficio i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che:
Sono esclusi tutti coloro che non rispettano i requisiti.
Chi aderisce all’incentivo riceve, in busta paga, l’equivalente dei contributi previdenziali a proprio carico: circa il 9,19% dello stipendio lordo per i dipendenti privati e circa l’8,89% per i pubblici. Questo comporta un incremento netto mensile, che può variare in base alla retribuzione.
Il guadagno per chi aderisce può arrivare a toccare i 6.900 euro. Le stime, effettuate dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, sono calcolate prendendo in considerazione un lavoratore di 62 anni con un reddito di 40.000 euro. Il guadagno netto diminuisce man mano che ci si avvicina all’età della pensione, fermandosi a 1.445 euro una volta raggiunti i 66 anni.
I guadagni sono un po’ più bassi in caso di redditi costanti. Per chi decide di aderire all’incentivo a 62 anni si parla infatti di un beneficio pari a 6.433 euro, che può calare fino a 1.287 euro.
I lavoratori interessati devono presentare domanda online all’INPS, che verificherà i requisiti e comunicherà l’esito entro 30 giorni. Solo dopo l’autorizzazione dell’Istituto il datore di lavoro potrà applicare l’esonero.
L’esonero viene applicato dalla prima data utile per il pensionamento, se la domanda è presentata prima. Altrimenti, dal mese successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo la maturazione dei requisiti.
L’incentivo cessa quando il lavoratore:
Per un approfondimento si rimanda alla lettura integrale di suddetta circolare INPS.