Secondo l’ARAN, le soluzioni per affrontare il caldo asfissiante negli uffici pubblici ci sono già e vanno adottate senza ulteriori rinvii. Lo ha ribadito il presidente Antonio Naddeo con un appello pubblico diffuso via LinkedIn: “Serve flessibilità, non ventilatori”.
“Il termometro sale, e con lui anche il disagio nei luoghi di lavoro pubblici”, ha scritto Naddeo, sottolineando la mancanza di aria condizionata in molti uffici e le difficoltà legate agli spostamenti sotto il sole. Il caldo riduce le performance lavorative, ma gli orari tradizionali restano invariati in molte amministrazioni.
“La soluzione è già a portata di mano”, spiega il presidente ARAN. Smart working e settimana corta non sono solo strumenti moderni, ma anche risposte concrete all’emergenza climatica. Lavorare da remoto in ambienti più confortevoli migliora la produttività e riduce i disagi per il personale.
Nel comparto delle Funzioni Centrali, il CCNL 2022-2024 già prevede la possibilità di attivare lo smart working, la settimana corta (concentrando le 36 ore su 4 giorni) e persino l’erogazione del buono pasto anche in modalità agile. Le regole, dunque, sono già scritte nero su bianco.
Ciò che manca, secondo Naddeo, è la volontà delle singole amministrazioni di applicare le misure disponibili. “La PA deve reagire con prontezza, come farebbe un buon leader: adattarsi, innovare, anticipare”.
Naddeo chiude il suo appello con un messaggio chiaro: non bisogna aspettare l’intervento del legislatore, ma usare il buon senso. In tempi di caldo estremo, la flessibilità diventa sinonimo di resilienza. Le amministrazioni possono agire da subito: gli strumenti ci sono, vanno solo attuati.