Assegno di Inclusione, Attenzione al Rinnovo: l’INPS Può Dire No

Nel mese di luglio circa 360 mila famiglie dovranno presentare una nuova domanda di Assegno di Inclusione. Anche se in passato l’INPS ha riconosciuto il diritto al beneficio, è possibile che i requisiti siano cambiati nel frattempo. Pertanto, l’accoglimento della nuova domanda non è garantito.

Per questo motivo, al momento del rinnovo, è fondamentale verificare di essere ancora in possesso di tutti i criteri richiesti. Ogni variazione familiare, reddituale o patrimoniale può comportare il rigetto della nuova domanda.

A chi spetta l’Assegno di Inclusione

L’Assegno di Inclusione è una misura di sostegno destinata ai nuclei familiari con almeno un componente in condizione di fragilità, come:

  • minori di 18 anni;
  • persone con disabilità;
  • over 60;
  • componenti svantaggiati presi in carico ai servizi sociali.

Oltre alla presenza di queste figure, occorre rispettare specifici requisiti di reddito e patrimonio (come un ISEE inferiore a 10.140 euro), di residenza, e aderire a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa.

Sospensione a luglio per chi riceve l’AdI da gennaio 2024

L’Assegno di Inclusione è entrato in vigore a gennaio 2024, sostituendo il Reddito di Cittadinanza. Ha una durata massima di 18 mensilità, pertanto chi lo percepisce ininterrottamente da gennaio 2024 è soggetto a una sospensione automatica nel mese di luglio. La ricarica di giugno, infatti, è stata la diciottesima, nonché l’ultima.

Questo stop è previsto dalla normativa per consentire il rinnovo del beneficio. Durante il mese di luglio non si riceverà la ricarica.

Nemmeno il bonus da 500 euro annunciato dalla ministra del lavoro per sopperire al mancato accredito nel mese di sospensione. Secondo le ultime notizie, infatti, sembra che tale contributo non arriverà prima di settembre.

Il mese di sospensione è comunque importante per presentare una nuova domanda di Assegno di Inclusione, se si intende continuare a ricevere il sussidio a partire da agosto.

Quando l’INPS può rigettare la nuova domanda di Assegno di Inclusione

Anche se la prima domanda era stata accolta, la nuova può essere respinta per vari motivi, tra cui:

  • ISEE superiore alla soglia prevista

Se nel frattempo l’ISEE del nucleo familiare è aumentato oltre i 10.140 euro, l’INPS rigetterà la domanda. È quindi importante aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) prima di inoltrare la richiesta.

  • Assenza di un componente fragile

L’Assegno di Inclusione è legato alla presenza nel nucleo di almeno un soggetto fragile. Se ad esempio un figlio ha compiuto 18 anni o un anziano è uscito dallo stato di famiglia, il nucleo potrebbe non avere più diritto al beneficio.

  • Variazione della composizione del nucleo familiare

Il trasferimento di un componente, un decesso o l’ingresso di una nuova persona possono modificare il calcolo dell’ISEE e dei requisiti. Questi cambiamenti devono essere comunicati e possono influire sulla decisione dell’INPS.

  • Reddito familiare e requisiti patrimoniali oltre i limiti

Anche il superamento dei limiti reddituali (6.500 euro di reddito familiare per una persona sola, con soglie più alte in base alla composizione familiare) o patrimoniali può determinare la decadenza dal diritto all’AdI.

  • Mancato aggiornamento del Patto di attivazione

Per ottenere il rinnovo dell’Assegno di Inclusione è necessario aver rispettato gli impegni presi nel percorso di attivazione. In caso contrario, il beneficio può essere sospeso o negato.

Insomma, come detto sopra, il rinnovo dell’Assegno di Inclusione non è automatico: occorre presentare una nuova domanda nel mese di sospensione e verificare di essere ancora in possesso di tutti i requisiti.

L’INPS effettua i controlli e può rigettare la richiesta anche in presenza di piccole variazioni. Chi intende continuare a percepire il beneficio dovrà quindi monitorare attentamente la propria situazione anagrafica, economica e patrimoniale.