Fondo Espero: Cosa Cambia per Docenti di Ruolo e Supplenti nel 2025

Aderire al Fondo Espero può essere un’opportunità che può fare la differenza per migliaia di insegnanti, tra sicurezza economica e futuro pensionistico.

Possono accedervi sia i docenti di ruolo che i precari, con leggere differenze in merito alla modalità di adesione. Scopriamo cosa cambia tra le due categorie e come sfruttare al meglio questa importante novità.

Cos’è il Fondo Espero e a chi si rivolge

Il Fondo Espero è un fondo pensionistico complementare dedicato al personale della scuola, introdotto per migliorare la previdenza integrativa dei lavoratori del comparto. Il Fondo Espero interessa sia i docenti di ruolo che i precari, con alcune novità importanti sulla modalità di adesione e sul meccanismo di silenzio-assenso.

Dal 1° gennaio 2025, infatti, per tutto il personale scolastico assunto a tempo indeterminato con decorrenza economica successiva al 1° gennaio 2019, l’iscrizione al Fondo diventa automatica tramite il meccanismo del silenzio-assenso.

Ciò significa che, a meno che il lavoratore non manifesti esplicitamente la volontà di non aderire, sarà iscritto automaticamente al Fondo e inizieranno i versamenti contributivi.

Cosa cambia per i docenti di ruolo

Per i docenti in ruolo e già iscritti alla previdenza complementare, il Fondo Espero rappresenta una nuova opportunità di investimento pensionistico.

L’adesione rimane volontaria per chi è già in servizio, ma dal 2025 si dovrà esprimere una scelta esplicita, altrimenti, come detto, scatterà l’iscrizione automatica tramite silenzio-assenso, con versamento di contributi aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori per la pensione base.

La rinuncia all’adesione al Fondo deve essere comunicata entro 9 mesi tramite POLIS.

Come funziona il Fondo Espero per i docenti precari

Anche i precari della scuola possono aderire al Fondo Espero, indipendentemente dalla durata del loro contratto o dal loro inquadramento contrattuale.

Questo significa che anche i supplenti e docenti con contratti a termine hanno accesso al fondo pensionistico complementare. A differenza dei docenti di ruolo però per loro l’adesione non è automatica: va effettuata in maniera esplicita tramite NoiPA.

L’adesione al Fondo ha come effetto, alla termine del contratto, la non ricezione del TFR da parte dall’INPS dopo un anno, come accade di norma. Il TFR, infatti, sarà versato immediatamente al Fondo Espero.