I pagamenti della disoccupazione agricola 2025 sono partiti da poco meno di un mese, ma non tutti i beneficiari vedono già l’esito della propria domanda. La situazione è del tutto normale e rientra nei tempi tecnici previsti dall’INPS: l’Istituto, infatti, ha tempo fino a fine luglio per completare la lavorazione delle pratiche.
Vediamo cosa sta succedendo, quali sono i tempi ufficiali e cosa possono aspettarsi i lavoratori agricoli in attesa dell’indennità.
L’INPS ha già disposto i primi accrediti della disoccupazione agricola 2025 a partire dalla decina di giugno. L’indennità spetta ai lavoratori agricoli a tempo determinato o indeterminato che hanno maturato i requisiti richiesti:
Chi ha presentato la domanda entro il termine del 31 marzo 2025, può iniziare a vedere i primi importi accreditati sul proprio conto corrente. Tuttavia, non tutti hanno ricevuto una risposta: diverse domande risultano ancora in fase di lavorazione.
Il motivo per cui molti lavoratori agricoli non vedono ancora l’esito della domanda di disoccupazione agricola 2025 è legato alle tempistiche tecniche dell’INPS. Come previsto dalla normativa, l’Istituto ha 115 giorni di tempo dalla pubblicazione degli elenchi agricoli, avvenuta il 1° aprile 2025.
Questo significa che fino al 24 luglio 2025 (incluso), l’INPS ha tempo per prendere in carico, esaminare e liquidare le domande di disoccupazione agricola.
Solo dopo questa data si potrà parlare eventualmente di ritardi o anomalie nei pagamenti. Quindi solo dopo questa data conviene contattare l’INPS e valutare la domanda di riesame dell’istanza. Fino ad allora, l’INPS è nei tempi.
I pagamenti dell’indennità di disoccupazione agricola continueranno a essere disposti a scaglioni fino alla fine di luglio. Chi non ha ancora ricevuto nulla non deve preoccuparsi: come detto, non è necessario sollecitare l’INPS prima del 24 luglio, poiché l’elaborazione è ancora nei tempi previsti.
Nel frattempo, è consigliabile tenere d’occhio il proprio Fascicolo Previdenziale e assicurarsi che l’IBAN comunicato all’INPS sia corretto e attivo.
In alternativa, è possibile contattare il contact center INPS o rivolgersi a un patronato.