E’ ripartito il 15 luglio il negoziato per il rinnovo del CCNL metalmeccanici industria, dopo otto mesi di stallo. Una partita che interessa oltre 1,5 milioni di lavoratori e che secondo il quotidiano Il Foglio sarebbe ad un punto di svolta grazie al …Governo Meloni.
Secondo il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, Giorgia Meloni ora farebbe il tifo per la chiusura positiva del contratto. Il quotidiano scrive che la premier “non vuole vedere il suo elettorato diviso, non vuole scioperi e blocchi delle stazioni e desidera invece una conclusione con una significativa cifra aggiuntiva in busta paga e qualche tappo di spumante”.
Il giornale sottolinea anche il “severo monito” del ministro Marina Calderone ai vertici di Federmeccanica per spingerli alla riapertura del tavolo.
Questa lettura, però, poco convince. In mesi e mesi di lotte sindacali animate dai tre sindacati Fim-Fiom-Uilm, Meloni non ha mai preso posizione pubblicamente sulla vertenza né rilasciato dichiarazioni. Sarà pur vero che non vuole un elettorato spaccato, ma nei mesi scorsi non sembra essersi preoccupata quando vedeva gli operai perdere salario con le 40 ore di sciopero.
Il Foglio ricorda che la questione salariale è ormai “coscienza comune”, con lo stesso presidente Sergio Mattarella che più volte ha richiamato la necessità di aumenti.
Attribuire il merito al governo appare una visione miope, dunque. Il tavolo è ripartito soprattutto grazie alla pressione sindacale e al cambio ai vertici di Federmeccanica. Quale presidente uscente avrebbe firmato un CCNL così impegnativo?
Il punto di svolta è arrivato con la nomina di Simone Bettini, eletto ufficialmente l’11 luglio 2025 durante l’Assemblea Nazionale di Federmeccanica a Torino. È questa la discontinuità che ha riaperto il confronto.
Senza trascurare l’effetto “condizionamento” determinato dalla sottoscrizione, nel mese di giugno, di due importanti accordi di rinnovo per la filiera metalmeccanica, il CCSL dell’Automotive (gruppo Stellantis) e il CCNL Cooperative Metalmeccaniche. Eventi sindacali rilevanti, che hanno alimentato un ulteriore ‘effetto accerchiamento’, verso gli Industriali ancora scettici verso la riapertura al sindacato.
(In foto un’immagine di Giorgia Meloni, ospite al Congresso Cgil, nel 2023)