È stata sottoscritta a Roma l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per il settore minerario, valida dal 1° aprile 2025 al 31 marzo 2028: in primo piano l’aumento salariale complessivo di 280 euro per i lavoratori.
Tra le novità anche importanti riforme sulle classificazioni professionali, formazione continua, welfare e sostenibilità. Vediamole.
L’intesa è stata raggiunta nella mattinata di venerdì 11 luglio tra le segreterie nazionali di Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL, insieme ai rappresentanti di Assorisorse, l’associazione datoriale aderente a Confindustria.
L’accordo interessa circa 5.000 dipendenti di quasi 80 aziende minerarie in Italia.
La parte economica prevede un aumento complessivo di 280 euro. Sui minimi (TEM) l’aumento nel periodo di vigenza è di 231 euro con riferimento al 5° livello, suddiviso in quattro tranche:
L’incremento stimato è di circa 3.733 euro in tre anni. I sindacati lo hanno definito “un buon risultato economico ampiamente in linea con il recupero del potere di acquisto di salari e retribuzioni”.
Il nuovo CCNL, che come detto avrà validità dal 1° aprile 2025 al 31 marzo 2028, potenzia anche il welfare:
Sul fronte normativo:
È inoltre previsto un impegno comune tra parti sociali, istituzioni e mondo della ricerca: un evento nazionale è atteso nella prima metà di novembre, fanno sapere i sindacati.
Nei prossimi giorni l’ipotesi di accordo sarà votata nelle assemblee nei luoghi di lavoro.