Il Contratto Collettivo Nazionale Unionmeccanica Confapi, scaduto il 31 dicembre 2024, potrebbe presto vedere un primo passo verso il rinnovo. Dopo mesi di stallo e tre mesi di scioperi nella primavera 2025 che hanno coinvolto anche le piccole e medie imprese industriali, il clima sembra essere cambiato. E si profila un primo incremento salariale che può arrivare a strettissimo giro.
Nella giornata di lunedì 21 luglio, a Milano, è proseguito il confronto tra Unionmeccanica-Confapi e i sindacati Fim, Fiom, Uilm. Sul tavolo la possibilità di un’intesa parziale, limitata alla parte economica per gli anni 2025 e 2026, rinviando a settembre il negoziato sugli altri punti della piattaforma sindacale. Un modo per rassenerare il clima e dare più soldi ai lavoratori. Lo si apprende da un comunicato unitario di Fim, Fiom, Uilm.
Unionmeccanica ha aperto alla possibilità di un aumento dei minimi retributivi per il biennio, pari a circa 95 euro complessivi, inclusi i 27,90 euro già erogati a giugno 2025. L’incremento sarebbe spalmato sui due anni, lasciando aperta la questione degli ulteriori adeguamenti dal 2027 in avanti, considerato che la piattaforma parla di 280 euro di aumento per l’intera vigenza.
Un modo anche per prendere tempo e osservare come andrà a finire la trattative per il rinnovo del CCNL Federmeccanica Assistal.
Da parte di Fim, Fiom e Uilm la valutazione è positiva, ma la richiesta è più alta: almeno 105 euro per il biennio riferiti al 5° Livello. Inoltre, i sindacati chiedono di confermare la clausola di garanzia contro eventuali scostamenti dell’IPCA-NEI, per tutelare i salari dall’inflazione. Un passaggio politicamente molto importante, che i sindacati ritendono vitale per la tenuta dell’intero CCNL, considerato che fino a marzo Unionmeccanica voleva praticamente annullare gli effetti di quella clausola.
Unionmeccanica si è riservata una verifica interna e una risposta attesa nei prossimi giorni. L’obiettivo è raggiungere un’intesa – entro la fine di luglio (il prossimo appuntamento è il 28) – che dia un segnale concreto ai lavoratori delle PMI metalmeccaniche, in attesa di completare il rinnovo contrattuale su tutti gli altri punti dal prossimo autunno.