Il 24 luglio 2025, presso la sede dell’ARAN, si è tenuto un importante incontro tra le organizzazioni sindacali e l’amministrazione nell’ambito delle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del comparto Istruzione e Ricerca 2022-24, con focus specifico sul personale scolastico italiano in servizio nelle sedi estere. E’ stata raggiunta tra le parti un’intesa per reintrodurre una sezione interamente dedicata a questa categoria di lavoratori, spesso dimenticata.
L’intesa prevede il ripristino di numerosi istituti contrattuali per il personale all’estero che erano stati soppressi o resi inapplicabili dal Dlgs 64/2017. Tra i principali elementi reintegrati vi sono:
Si tratta di elementi fondamentali per ristabilire condizioni di lavoro dignitose e partecipate, restituendo ai lavoratori la possibilità di incidere sulle scelte che riguardano la loro vita professionale e personale.
Oltre al recupero di quanto perso, l’accordo amplia anche le materie di contrattazione e confronto. Di particolare rilievo:
È stato inoltre contrattato l’obbligo per l’amministrazione di fornire informazioni preventive e dettagliate sulle modifiche dei coefficienti di servizio estero, elemento essenziale per garantire trasparenza e tutela economica.
Nonostante l’intesa rappresenti un primo passo concreto, la FLC CGIL ha ribadito la necessità di ulteriori interventi. Tra le richieste avanzate al tavolo contrattuale, figurano:
Su questi punti l’amministrazione ha espresso perplessità, sottolineando i vincoli derivanti da norme di legge e dalla scarsità di risorse economiche. Ha tuttavia dichiarato di volersi prendere ulteriore tempo per valutare come e in che misura alcune richieste possano essere accolte.
È importante sottolineare che non si è discusso di aumenti retributivi durante l’incontro del 24 luglio. La parte economica resta infatti uno dei nodi più complessi e, ad oggi, irrisolti. Docenti e ATA attendono gli adeguamenti dei minimi e gli arretrati per il triennio 2022-2024 oramai concluso.
La questione salariale, in particolare per il personale scolastico in servizio all’estero che affronta costi della vita spesso elevatissimi, resta una delle criticità principali da affrontare nel prosieguo della trattativa. Le richieste economiche, benché fuori dal perimetro dell’incontro del 24 luglio, non possono essere ignorate a lungo senza minare la sostenibilità del lavoro in sede estera.