Cgil e Uil della Pubblica amministrazione denunciano con un comunicato la frattura interna al CNEL dove l’amministrazione, con un atto unilaterale, non ha rinnovato i contratti di lavoro agile scaduti a luglio.
Il CNEL, organo costituzionale con il compito di vigilare sui contratti collettivi, ha paradossalmente stracciato le regole del CCNL per il proprio personale. La decisione unilaterale di non rinnovare i contratti individuali di lavoro agile ha cancellato d’un colpo una pratica ormai consolidata, senza alcun confronto sindacale.
Dal 1° luglio 2025, il lavoro da remoto è stato sospeso a tempo indeterminato per tutti i dipendenti del CNEL. Una scelta drastica e autoritaria che ignora i benefici ormai riconosciuti del lavoro agile in termini di produttività, benessere e conciliazione dei tempi di vita.
A peggiorare il clima, la decisione dell’amministrazione di chiudere completamente la sede ad agosto per tre settimane, imponendo le ferie forzate a tutto il personale. Una mossa che ha fatto saltare la programmazione delle ferie individuali, violando ancora una volta le regole contrattuali.
Di fronte a questo attacco, FP CGIL e UILPA hanno proclamato lo stato di agitazione e richiesto l’avvio delle procedure di raffreddamento previste dalla legge lamentando come gli altri sindacati siano assenti.
Il caso CNEL rischia di aprire una breccia grave: se passa questa linea, ogni ente potrà ignorare il CCNL senza conseguenze. Per questo la battaglia dei lavoratori non è solo interna, ma difende l’integrità del lavoro pubblico.