Di quanto potrebbe aumentare lo stipendio netto per Docenti e ATA che decidono, invece di andare in pensione, di restare in servizio con il rimborso dei contributi previsto dal Bonus Giorgetti?
Abbiamo provato a elaborare alcune tabelle – per Docenti e ATA – in quanto le cifre finora pubblicate non erano state calcolate in dettaglio.
Com’è noto, dal 1° gennaio 2025 è entrato in vigore l’incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) per chi, pur avendo maturato i requisiti della pensione anticipata, sceglie di continuare a lavorare.
La misura consente di non versare la propria quota di contributi IVS (pari in media al 9,19% della retribuzione lorda nel settore privato e dell’8,80% per i dipendenti di Scuola e Ministeri) e riceverla invece direttamente in busta paga, netta e non tassata.
Possono aderire al “Bonus Giorgetti“:
L’esonero parte:
Il datore di lavoro continua a versare la sua quota di contribuzione, ma mancando quella del lavoratore il montante contributivo cresce più lentamente. Questo si tradurrà in un assegno leggermente più basso una volta usciti dal lavoro.
Il legislatore ha previsto che le Pubbliche Amministrazioni possano trattenere in servizio il personale fino al settantesimo anno di età. La norma riguarda sia i dirigenti sia i non dirigenti, ma non è applicabile indiscriminatamente:
Per il personale dirigenziale, il trattenimento potrà comportare anche il conferimento di incarichi di durata inferiore al triennio ordinariamente previsto dal D.Lgs. 165/2001, purché restino rispettati i vincoli di legge.
Abbiamo quindi simulato due tabelle: una per i docenti e una per gli ATA.
L’imponibile fiscale è stato così calcolato togliendo:
Il Bonus Giorgetti è stato calcolato applicando l’8,80% sugli importi della colonna “totale lordo”.
Ecco la simulazione delle tabelle per il personale ATA: