Pensioni, Governo promette fino a 660€ in più ma spuntano i dubbi: più probabili Bonus a platea ristretta

Il governo Meloni rilancia la riforma fiscale con l’obiettivo di ridurre il peso delle tasse sul ceto medio e garantire un vantaggio anche ai pensionati. Dopo il primo intervento che ha unificato i primi due scaglioni Irpef con aliquota al 23%, portando fino a 260 euro in più l’anno, l’esecutivo punta ora a un nuovo taglio.

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha spiegato che l’intenzione è ridurre l’aliquota del secondo scaglione Irpef, oggi al 35%, portandola al 33%. Un’operazione che, se realizzata, potrebbe valere fino a 660 euro annui in più per chi ha redditi sopra i 28.000 euro.

Chi beneficerebbe del taglio Irpef sulle Pensioni

Il vantaggio interesserebbe i pensionati con assegni medio-alti. Con 30.000 euro di pensione, il risparmio sarebbe di circa 60 euro l’anno, mentre a 50.000 euro si arriverebbe a 440 euro.

Se la soglia fosse estesa a 60.000 euro, il beneficio massimo salirebbe a 660 euro.

Le parole di Leo e i dubbi sulle risorse

L’impegno del governo è proseguire nella riduzione strutturale delle tasse, senza misure spot e senza mettere a rischio i conti pubblici” ha assicurato il viceministro Leo. Ma resta il nodo delle coperture, che richiederebbero miliardi di euro di minori entrate.

Negli anni scorsi lo stesso governo ha ridotto la rivalutazione delle pensioni proprio per mancanza di risorse. È quindi difficile pensare a un intervento così “generoso” e permanente sul cuneo fiscale dei pensionati.

Più probabili bonus temporanei

Secondo gli osservatori più attenti, l’Esecutivo potrebbe piuttosto orientarsi verso misure mirate: bonus temporanei, limitati a determinate categorie di pensionati e con requisiti stringenti. Una scelta che permetterebbe di restringere la platea dei beneficiari, contenere la spesa sociale e non prendere impegni troppo gravosi nel lungo periodo.

La promessa di un aumento fino a 660 euro resta dunque sul tavolo, ma la strada più realistica sembra quella di aiuti circoscritti, che evitino di compromettere i conti pubblici pur offrendo un segnale politico al ceto medio.