Un bonus fiscale in busta paga, destinato ad alleggerire il peso delle imposte sui redditi più bassi. La misura, che da anni accompagna alcune categorie di lavoratori, consiste in una riduzione dell’IRPEF e delle addizionali locali applicate al trattamento accessorio.
L’obiettivo è riconoscere un sostegno economico aggiuntivo, affiancando il taglio del cuneo fiscale entrato in vigore dal 1° gennaio 2025.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 luglio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 agosto 2025, fissa i criteri per l’anno in corso.
Il bonus viene riconosciuto in sede di conguaglio fiscale dal sostituto d’imposta, considerando le indennità fisse e continuative erogate nel 2025.
Se l’imposta dovuta risulta inferiore al beneficio spettante, la quota residua sarà utilizzata in detrazione sulle stesse retribuzioni tassate separatamente.
Il provvedimento riguarda nello specifico il personale delle Forze Armate, comprese le Capitanerie di porto, e delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare. Possono accedervi i dipendenti in costanza di servizio nel 2025 con redditi fino a 30.208 euro.
L’importo massimo riconosciuto per il 2025 è pari a 458,50 euro. Una cifra ridotta di circa 150 euro rispetto al 2024, ma che resta comunque un’integrazione aggiuntiva rispetto allo stipendio ordinario.
Alla base del calo dell’importo c’è la riduzione dei fondi disponibili. Per il 2025 la dotazione economica è di 40,85 milioni di euro, da distribuire a 89.013 unità. Nel 2024 i fondi erano pari a 46,75 milioni, suddivisi tra 76.517 dipendenti. La maggiore platea di beneficiari, unita a risorse inferiori, ha determinato il taglio del beneficio individuale.
Il bonus, comunque, rimane cumulabile con il trattamento integrativo e le detrazioni per lavoro dipendente, confermando la sua natura di sostegno fiscale diretto in busta paga.