Statali e Scuola: ora le Trattative, quando saranno liquidati gli Arretrati?

L’autunno 2025 si apre con due appuntamenti importanti per il pubblico impiego: la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto Scuola 2022-2024, fissata per il 4 settembre, e l’avvio dei negoziati per il rinnovo dei contratti statali 2025-2027, previsto tra fine settembre e ottobre. Due percorsi paralleli che mettono in evidenza la diversa velocità con cui si muovono i comparti della Pubblica Amministrazione, tra chi attende ancora la chiusura del contratto vecchio e chi si prepara già a discutere quello nuovo.

Il comparto Scuola: presto la firma?

Il settore dell’Istruzione è quello che più di tutti vive un ritardo significativo. Il contratto 2022-2024 avrebbe dovuto essere chiuso da tempo, ma a inizio settembre 2025 non è ancora stato definito. Proprio il 4 settembre è previsto un incontro tra ARAN (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e le sigle sindacali per cercare di sbloccare l’impasse.

Le richieste dei sindacati restano chiare: aumenti medi di circa 150 euro lordi mensili, l’introduzione dei buoni pasto e una migliore regolamentazione delle indennità di trasferta.

Da notare l’apertura della UIL che potrebbe allinearsi alle posizioni di CISL e sindacati autonomi.

Aumenti e arretrati: cosa aspettarsi

Il nodo centrale resta quello economico. Gli aumenti previsti oscillano tra i 130 euro lordi per il personale ATA e i 150 euro per i docenti. Tuttavia, la presenza dell’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) e dell’acconto del contratto, già erogati negli scorsi mesi, riduce sensibilmente l’impatto visibile in busta paga. Secondo le simulazioni più attendibili, l’aumento netto effettivo si fermerebbe a meno di 30 euro al mese.

In caso di firma a settembre la liquidazione degli arretrati potrebbe avvenire verso la fine del 2025, probabilmente nel mese di dicembre.

La sensazione diffusa tra docenti e personale ATA è quella di essere stati trascurati rispetto ad altri settori. Mentre Ministeri e Sanità si preparano a discutere i nuovi contratti 2025-2027, la Scuola resta ferma a un rinnovo scaduto da mesi. Una condizione che alimenta malumori e sfiducia, soprattutto in un contesto in cui gli stipendi restano ben al di sotto della media europea e le difficoltà quotidiane legate al carico di lavoro non accennano a diminuire.

Funzioni Centrali: al via il rinnovo 2025-2027

Diversa la situazione per le Funzioni Centrali in quanto le trattative per il nuovo contratto partiranno probabilmente ad ottobre 2025. Una mossa che punta ad accelerare i tempi e a evitare ritardi accumulati come in passato.

Il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha confermato che sono già disponibili le risorse per avviare le trattative. Le prime sessioni negoziali sono attese ad ottobre, con l’obiettivo di arrivare a un’intesa entro il 2026.

Gli aumenti previsti sono mediamente più consistenti rispetto a quelli della Scuola. Le proiezioni parlano di un incremento di circa il 6,9% a regime, pari a 186 euro lordi mensili su 13 mensilità. Nel dettaglio, le cifre potrebbero variare in base all’inquadramento professionale:

Ecco come potrebbero essere gli incrementi del personale delle Funzioni Centrali a regime, nel 2027:

Accanto agli aumenti salariali, il piano del Governo prevede anche una revisione dei sistemi di premialità. Non più bonus distribuiti a pioggia, ma incentivi mirati, legati alla performance individuale e agli obiettivi raggiunti dall’intera struttura organizzativa. Un approccio che mira a valorizzare competenze specifiche, in particolare quelle digitali, e a premiare i progetti di innovazione e semplificazione della burocrazia.