La trattativa per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici tra Federmeccanica-Assistal e i sindacati Fim, Fiom e Uilm riparte con tre date importanti: 11, 18 e 25 settembre. Dopo gli scioperi nazionali di marzo e giugno, il confronto entra in una fase strategica, con l’obiettivo di definire la linea da seguire nei prossimi mesi.
I sindacati rilanciano la riduzione dell’orario settimanale a 35 ore, a parità di salario, accompagnata da un aumento di 280 € mensili al livello C3 per il triennio. Presentata come proposta di sperimentazione contrattuale, la misura punta a migliorare la qualità della vita, sostenere l’occupazione e affrontare le trasformazioni digitali ed ecologiche in corso.
Federmeccanica e Assistal, per contro, respingono l’ipotesi di una riduzione generalizzata dell’orario a parità di salario. Secondo il Direttore generale Stefano Franchi, già esistono strumenti nel CCNL che consentono una riduzione dell’orario, come i PAR (permessi annui retribuiti) e la modulazione delle ferie. L’uso pieno di questi istituti, spesso non sfruttati, potrebbe già avvicinare i lavoratori a una riduzione effettiva senza strappi contrattuali che le imprese farebbero fatica ad applicare.
Sul fronte salariale, le imprese spingono su un approccio più prudente e sostenibile, proponendo il cosiddetto CCNL ESG: contratto quadriennale 2024-2028 con aumenti indicizzati all’inflazione, premi una tantum e rafforzamento del welfare. Sembra poter essere accantonata la posizioni di non voler erogare incrementi fissi, ma solo legato all’inflazione, tema su cui i sindacati si sono opposti fino al punto di arrivare 40 ore di scioperi.
Il negoziato resta delicato. Da un lato, la piattaforma sindacale che insiste su 35 ore, aumenti salariali e nuove tutele; dall’altro, la proposta imprenditoriale centrata su competitività e sostenibilità. La sensazione, però, è che non si approderà subito a 35 ore per tutti. I sindacati puntano piuttosto ad avviare un percorso, con gradualità e possibili sperimentazioni, per aprire la strada a una riduzione progressiva dell’orario che possa diventare realtà nei prossimi anni. Le recenti intese nel settore elettrico nell’ambito del rinnovo del CCNL Elettrici potrebbe essere d’aiuto per lo sblocco del negoziato sulla “partita” delle 35 ore.