Potrebbe finalmente partire tra poche settimane il tanto atteso bonus elettrodomestici 2025. A lanciare l’appello per un’accelerazione dell’attivazione è Stefano Pasini, presidente di Applia, l’associazione che rappresenta i principali produttori del settore in Italia.
Vediamo meglio di che si tratta.
Il bonus è pensato per incentivare l’acquisto di elettrodomestici efficienti dal punto di vista energetico, realizzati in Europa. Tra gli obiettivi principali:
Non si tratta di un rimborso, ma di uno sconto immediato del 30% al momento in cui si effettua l’acquisto di lavatrici, lavastoviglie, forni, frigoriferi, ecc.
Il 2023 e il 2024 hanno segnato un’inversione di tendenza rispetto agli anni del Covid e oggi la situazione è difficile per famiglie e aziende.
Il mercato degli elettrodomestici, infatti, sta registrando un calo strutturale delle vendite: secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore di giovedì 4 settembre, a giugno si è registrato un -11% e a luglio una diminuzione del 2,9%. In particolare, nell’ultimo trimestre le vendite delle lavatrici sono crollate del 19%.
Il bonus aiuterebbe non solo a rinnovare il parco elettrodomestici, ma anche a rilanciare la produzione made in Italy, come spiegato da Stefano Pasini di Applia, che aggiunge:
«Aiuta le famiglie e la filiera nazionale, che negli anni ha investito molto per realizzare prodotti sempre più efficienti. E poi prevede un contributo che copre fino al 30% della spesa, nulla a che vedere con i bonus generosi delle precedenti stagioni».
Come scrive Il Sole 24 Ore, si attende ancora l’approvazione del decreto interministeriale (dovrebbe essere in arrivo il concerto del Mef), mancano i provvedimenti attuativi e l’adeguamento della piattaforma informatica per le domande.
I ministeri competenti sono a lavoro: «Nelle prossime settimane si inizierà a discutere
della nuova legge di bilancio e l’incentivo dovrà esserci. Se si riesce a farlo partire ad ottobre, sarà più facile per il legislatore vedere la bontà di questo strumento» suggerisce Pasini.
Le risorse disponibili ammontano a circa 50 milioni di euro. Non c’è una scadenza temporale e finirà all’esaurimento del plafond.