A breve INPS pubblicherà il cedolino della pensione di ottobre 2025, e con esso arriveranno anche diverse voci importanti da controllare.
Anche se INPS non ha ancora reso noto il dettaglio, è già possibile anticipare cosa conterrà il cedolino: dai rimborsi del modello 730, agli arretrati della quattordicesima, fino alle penalizzazioni per chi non presenta il RED entro la scadenza.
Vediamo tutto quello che c’è da sapere.
Il cedolino della pensione di ottobre sarà visibile intorno al 20 settembre sul sito INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS sul proprio Fascicolo Previdenziale.
L’accredito delle pensioni avverrà come di consueto il primo giorno bancabile del mese, cioè mercoledì 1° ottobre, sia per i titolari di c/c bancario che postale.
Siamo però in grado di dire in anteprima le voci che costituiranno il totale. Vediamo.
A ottobre continuano i i conguagli fiscali derivanti dalla dichiarazione dei redditi (modello 730/2025). Quindi nel cedolino possono esserci:
Queste voci dipendono dall’esito del proprio 730 e dalla trasmissione dei dati da parte del CAF o del professionista abilitato.
Alcuni pensionati che hanno maturato il diritto alla quattordicesima nel corso del 2025, ma che non l’hanno ricevuta a luglio o nei mesi successivi, potranno ottenere gli arretrati nella pensione di ottobre.
In particolare, il recupero può interessare coloro che hanno presentato domanda di ricostituzione reddituale all’INPS: possono inviarla i pensionati che, pur avendo diritto alla quattordicesima, non l’hanno ancora ricevuta. Ricordiamo che per accedervi occorre:
L’importo può variare in base a contributi versati e anni di lavoro.
Attenzione alla scadenza del 19 settembre 2025: entro questa data i pensionati che ricevono prestazioni collegate al reddito (come integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, assegni familiari, pensioni di invalidità) devono presentare il modello RED all’INPS.
Chi non adempie rischia la sospensione e la successiva revoca delle prestazioni. In alcuni casi le decurtazioni possono iniziare già da ottobre.
Buone notizie, invece, per chi aveva ricevuto indebitamente il bonus anti-inflazione da 150 o 200 euro tra il 2022 e il 2023: l’INPS ha completato il recupero delle somme tra giugno e settembre.
Nel cedolino di ottobre non ci saranno più trattenute da 50 euro legate a questo recupero, quindi l’importo mensile tornerà alla normalità per i pensionati coinvolti.