Con l’inizio del nuovo anno scolastico, molti docenti neoassunti si interrogano sulla possibilità di richiedere il part time.
Tra la gestione delle prime classi, l’anno di prova e gli impegni personali, capire come funziona e chi può accedere a questa modalità di servizio diventa una priorità.
Ricordiamo che il part time per i docenti è una possibilità prevista dal CCNL del comparto scuola, che consente di prestare servizio per un numero di ore ridotto rispetto all’orario pieno, garantendo però lo stesso trattamento economico proporzionato.
Possono presentare domanda di part time docenti di ruolo, compresi quelli neoassunti. Tuttavia, va precisato che i docenti in anno di prova possono fare richiesta, ma la concessione del part time dipende dalle disponibilità dell’istituto e dalle priorità stabilite dal contratto nazionale e dai contratti integrativi regionali. Non sempre quindi la domanda dei neoassunti viene accolta automaticamente.
Il CCNL stabilisce che le domande di part time devono essere valutate in base a motivazioni specifiche, che incidono sulla priorità di accoglimento. Tra queste:
La precedenza è quindi riservata a chi presenta necessità documentate e comprovate, in linea con le regole vigenti.
Il part time riduce le ore di insegnamento, ma non interrompe il servizio. Gli anni prestati a part time vengono infatti conteggiati per anzianità e progressione di carriera in misura proporzionata.
Inoltre, i docenti in part time hanno diritto a partecipare a tutte le attività collegiali e formative previste dal contratto, compatibilmente con l’orario ridotto.