Il ministro dell’Istruzione Valditara prova a smorzare il richiamo arrivato dall’Ocse, secondo cui gli insegnanti italiani sono tra i meno pagati d’Europa. «L’Ocse ha fotografato un periodo drammatico della storia della scuola italiana», ha detto, sostenendo che il rapporto si riferirebbe soprattutto agli anni dei blocchi contrattuali.
Ma la realtà è un’altra: oggi i docenti italiani restano stabilmente in fondo alla classifica europea e, dentro i confini nazionali, guadagnano meno della maggior parte degli altri lavoratori pubblici.
Il confronto internazionale è impietoso. In Germania, Francia e Spagna i salari degli insegnanti crescono in linea con l’inflazione e le carriere. In Italia, invece, un docente a metà percorso guadagna meno di un impiegato ministeriale con pari anzianità.
Non si tratta di un problema “del passato”, come sostiene Valditara, ma di una fotografia attuale che pesa ogni mese nelle buste paga. E la stessa Ocse lo ricorda: i salari italiani hanno perso potere d’acquisto mentre negli altri Paesi crescevano.
Valditara rivendica: «Dopo tre settimane dal nostro insediamento abbiamo chiuso un contratto che era aperto da tre anni. Per la prima volta abbiamo previsto in anticipo le risorse per tutti i contratti fino al 2028-2030».
E parla degli aumenti in arrivo come «riconoscimento del grande lavoro del personale scolastico». Ma i numeri raccontano altro. L’incremento medio previsto per il triennio 2022-2024 (ancora non firmato) sarà di appena 160 euro lordi al mese, che al netto diventano molto meno.
Il ministro aggiunge: «Abbiamo appena stanziato ulteriori 240 milioni di euro una tantum che andranno sul contratto che è in fase di rinnovo». Il risultato è un importo risibile. Un accredito extra di circa 145 euro lordi a testa. Una misura che non incide sulla retribuzione stabile.
Parlare di “grande riconoscimento” di fronte a cifre così limitate rischia di sembrare un arrampicarsi sugli specchi. I dati Ocse restano chiari: i docenti italiani sono tra i più penalizzati d’Europa e della Pubblica Amministrazione.