Il trimestre ottobre-dicembre 2025 si preannuncia particolarmente importante per gli infermieri e il personale sanitario non medico.
Con la firma dell’ipotesi di rinnovo del CCNL Sanità 2022–2024, avvenuta lo scorso 19 giugno, si apre ufficialmente la fase operativa per il pagamento degli arretrati stipendiali, che per alcuni lavoratori possono superare i 5.000 euro netti.
Si tratta di somme attese da tempo da oltre 580.000 dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, che ora vedono finalmente concretizzarsi l’adeguamento economico previsto dal nuovo contratto.
Gli importi spettanti variano a seconda del ruolo e delle condizioni lavorative. Gli infermieri in pronto soccorso, ad esempio, sono tra coloro che beneficeranno degli arretrati più alti, con cifre che possono arrivare fino a 5.500 euro netti. Questo grazie al riconoscimento delle nuove indennità specifiche previste dal contratto, che vanno a premiare chi opera in contesti ad alta intensità assistenziale.
Per gli infermieri impiegati in altri reparti, così come per operatori socio-sanitari, tecnici e amministrativi, gli importi saranno inferiori ma comunque significativi. Le stime parlano di arretrati medi intorno ai 1.000 euro netti, che riflettono gli aumenti contrattuali maturati nel corso del 2024 e in parte del 2023, nel periodo di vacanza contrattuale.
Il pagamento degli arretrati dovrebbe avvenire entro ottobre 2025. Si tratta di un’indicazione valida per la maggior parte dei lavoratori, specialmente per chi è gestito da sistemi centralizzati come NoiPA.
Tuttavia, non si può escludere che alcune realtà possano subire ritardi tecnici e amministrativi, con lo slittamento dell’erogazione a novembre o addirittura dicembre.
Una conferma in tal senso è arrivata anche da Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato Nursind, che ha spiegato come il pagamento delle somme sia subordinato al parere degli organi di controllo. In ogni caso, rassicura, “tutto dovrebbe chiudersi al massimo entro fine anno. Per poi ripartire con il nuovo contratto”.