Negli ultimi giorni si è chiusa una delle fasi più attese della Carta Dedicata a te: l’INPS ha trasmesso le nuove liste dei beneficiari ai Comuni, ma ora la palla passa proprio alle amministrazioni locali. Tocca a loro validare e consolidare i nominativi indicati, prima che la misura entri nella fase finale con l’erogazione delle nuove carte.
Vediamo cosa succede adesso, chi rischia l’esclusione e quali sono i prossimi step.
Lo scorso 10 settembre, l’INPS ha inviato a tutti i Comuni italiani l’elenco aggiornato dei potenziali beneficiari della Carta Dedicata a te, contenente migliaia di nominativi selezionati in base ai criteri nazionali.
La misura, che prevede un contributo di 500 euro una tantum per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità (esclusi da quest’anno carburanti e trasporti), entra ora in una fase cruciale: la verifica da parte dei Comuni.
Le amministrazioni locali hanno l’obbligo di controllare, consolidare ed eventualmente correggere la lista ricevuta, escludendo chi non rientra nei requisiti previsti dalla normativa.
I Comuni devono verificare che ciascun nominativo trasmesso dall’INPS rispetti tutti i requisiti previsti dal decreto interministeriale che regola la Carta Dedicata a te. In particolare, il beneficiario deve:
Se anche uno solo di questi requisiti non è rispettato, il Comune può escludere il nominativo o segnalarlo per ulteriori verifiche.
Il processo di verifica da parte dei Comuni non è una formalità: è la fase che stabilisce ufficialmente chi riceverà la Carta e chi no.
In alcuni casi, infatti, l’INPS potrebbe non avere accesso a informazioni locali aggiornate (es. cambio di residenza, variazioni familiari, decessi o nuove domande di altre misure). Ecco perché il controllo a livello comunale diventa fondamentale per garantire equità e correttezza nell’erogazione del bonus.
Una volta consolidate le liste, i Comuni invieranno la conferma all’INPS, che si occuperà di trasmettere l’elenco dei beneficiari a Poste Italiane. Sarà Poste, infatti, a distribuire le 1.157.179 carte a disposizione (sono meno rispetto all’anno scorso).
Un calendario ufficiale non esiste, tuttavia sono note le tempistiche: i Comuni hanno 30 giorni di tempo per chiudere la fase di verifica, poi l’INPS ne ha altri 10 per girare gli elenchi definitivi a Poste Italiane. Le prime carte potrebbero dunque essere distribuite tra metà ottobre e fine novembre.
La misura è una tantum, ma non è escluso che, come in passato, le somme non attivate vengano poi ridistribuite tra i beneficiari.