La stagione contrattuale 2022/24 del pubblico impiego entra nella fase decisiva.
Dopo il via libera dei comitati di settore agli atti di indirizzo, si sbloccano i rinnovi per la dirigenza sanitaria e per i dirigenti e segretari degli enti locali.
L’obiettivo è chiudere in tempi rapidi questa tornata per aprire subito il confronto sul triennio 2025/27, che può già contare su 10 miliardi stanziati con l’ultima legge di bilancio.
Ora la ‘palla’ passa a ARAN e sindacati, ma vediamo quali sono gli importi economici in arrivo sugli stipendi.
Per la dirigenza del Servizio sanitario nazionale, l’Aran ha messo nero su bianco i numeri: a disposizione ci sono quasi un miliardo di euro annui, sufficienti a garantire un incremento medio in busta paga di 406 euro lordi al mese ai 137.730 professionisti interessati.
A queste risorse si aggiungono altri 36,4 milioni destinati ad ampliare i margini di spesa per il salario accessorio. Nel testo si sottolinea la necessità di rendere più attrattivo il lavoro nella sanità pubblica, puntando su giovani e valorizzando i risultati professionali.
Per i 12.955 dirigenti e segretari degli enti territoriali l’aumento medio stimato è invece di 445,81 euro mensili. Le risorse ammontano a 102,9 milioni di euro annui, suddivisi tra stanziamenti di base e fondi accessori.
L’atto di indirizzo apre anche alla possibilità di premiare chi raggiunge performance eccellenti per più anni consecutivi, con incentivi economici aggiuntivi, accesso prioritario a percorsi di alta formazione e incarichi più prestigiosi.
Il rilancio della formazione resta un punto centrale, come ribadito dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo in più occasioni.
È allo studio un vincolo minimo di ore formative, anche online, e un aggiornamento biennale sulle innovazioni organizzative e sulla leadership. Nel pacchetto rientra anche un progetto di mentorship: i dirigenti senior dovranno affiancare i colleghi più giovani, per trasferire competenze e favorire la crescita professionale.