Ispettori del Lavoro: Stipendi bassi, Rinunce e Dimissioni. I 3 motivi di una Crisi

Il tema degli stipendi bassi nella Pubblica Amministrazione è noto da anni. Ma nel caso dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) la situazione è ancora più grave.
Gli stipendi di ingresso (ex fascia F1 del CCNL Funzioni Centrali) sono troppo bassi per attrarre figure altamente qualificate, soprattutto al Nord dove il costo della vita è elevato.

Gli ispettori del lavoro devono possedere competenze specialistiche: giuristi, economisti, ingegneri, chimici. Profili che nel settore privato trovano condizioni economiche nettamente migliori.
In più, chi viene assunto in una città lontana dalla propria residenza non riceve nessun sostegno economico o agevolazione.

Risultato: oltre il 90% delle rinunce riguarda i profili ispettivi, non quelli amministrativi.

Non solo stipendi: fuga anche di personale esperto

Il problema dell’INL non riguarda soltanto i neoassunti. Sempre più ispettori con anni di esperienza scelgono di cambiare amministrazione, anche senza vantaggi economici significativi.

La Corte dei Conti, con la delibera n. 44/2025, ha certificato due elementi chiave:

  1. l’elevata efficienza dell’attività ispettiva;
  2. l’inadeguatezza del trattamento economico degli ispettori.

La Corte ha auspicato interventi legislativi per migliorare la situazione. Tuttavia, essendo personale contrattualizzato, non è semplice prevedere aumenti di stipendio solo per gli ispettori tramite legge.

Gli ultimi interventi normativi – come il decreto-legge 19/2024 – hanno previsto fondi aggiuntivi, ma sempre in forma variabile, legata agli incassi delle sanzioni. Quindi niente di stabile o strutturale.

Contratto Integrativo INL: risorse squilibrate, ispettori penalizzati

L’analisi dei Contratti Collettivi Nazionali Integrativi (CCNI) dell’INL dal 2017 al 2024 rivela un’anomalia:

  • una parte del Fondo Risorse Decentrate (FRD) è destinata al personale amministrativo;
  • nessuna quota è riservata al personale ispettivo;
  • non esistono indennità di vigilanza, di rischio o per funzioni di polizia giudiziaria.

Questo squilibrio non si trova in enti simili:

  • INPS: prevista indennità di vigilanza per gli ispettori;
  • Agenzie fiscali: indennità specifiche per le funzioni ispettive;
  • per gli amministrativi, indennità solo collegate a particolari responsabilità.

Nell’INL, invece, gli ispettori – che svolgono la parte più rischiosa e delicata del lavoro – non ricevono nessun riconoscimento economico specifico.

Fondo Efficientamento: un incentivo che non incentiva

Il Fondo Efficientamento (20 milioni di euro annui) avrebbe dovuto migliorare la situazione. Ma i criteri di distribuzione hanno sollevato critiche.

Per il 2025, il Decreto Ministeriale ha previsto obiettivi chiari:

  • +5% di accessi ispettivi;
  • incremento del tasso di irregolarità accertato dagli ispettori tecnici.

Questi obiettivi dipendono in gran parte dagli ispettori. Eppure il premio viene distribuito a tutto il personale, senza differenze tra chi contribuisce davvero e chi no.

Non solo: la ripartizione avviene in base alla fascia retributiva. I neoassunti (ex F1) ricevono importi più bassi non solo rispetto agli ispettori senior, ma persino rispetto a profili amministrativi che non hanno preso parte agli obiettivi.

In pratica, un meccanismo che rischia di demotivare gli ispettori invece che incentivarli.

Reclutamento e retention: la vera emergenza per l’INL

A quasi dieci anni dalla sua nascita, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro vive una doppia emergenza:

  • difficoltà a reclutare nuovi ispettori;
  • fuga di personale qualificato.

Le rinunce e le dimissioni colpiscono soprattutto i profili ispettivi, non quelli amministrativi.
Il problema non è solo politico o legato alla scarsità di risorse: riguarda anche la gestione interna dei fondi e dei CCNI, che non valorizzano in alcun modo la funzione ispettiva.

La Corte dei Conti ha già invitato a riconoscere con indennità specifiche la complessità e il rischio del lavoro ispettivo. Ma fino a quando gli ispettori continueranno a essere penalizzati rispetto agli amministrativi, l’INL rischia di perdere ulteriormente appeal.

E con meno ispettori sul territorio, diventa più difficile garantire controlli efficaci su lavoro nero, sicurezza e rispetto delle regole.

Tabella riassuntiva