Età Pensionabile Più Alta dal 2027: Esplode la Protesta

Il mondo delle pensioni delle forze armate sta per affrontare un cambiamento significativo. Non si tratta di un aggiornamento lieve o simbolico, ma di un vero e proprio “ritocco” ai requisiti pensionistici: si tornerebbe ad applicare pienamente la legge Fornero, con incrementi di mesi per età e contributi. Solo i lavori usuranti resterebbero parzialmente tutelati.

È questa l’ipotesi in discussione per le pensioni militari dal 2026-2027, che sta suscitando reazioni forti, anche da parte dei sindacati.

Come cambierebbero i requisiti per la pensione dei militari

Nel 2027, per la pensione di vecchiaia, i requisiti verrebbero adeguati alla legge Fornero con un incremento di tre mesi. Quindi:

  • I gradi inferiori del comparto militare dovrebbero raggiungere 60 anni e 3 mesi con almeno 20 anni di contributi.
  • I gradi più alti si orienterebbero verso i 65 anni e 3 mesi (o altra soglia prevista per il loro grado), in analogia all’adeguamento previsto a livello generale.

Per la pensione di anzianità (oggi con almeno 35 anni di contributi e 58 anni di età, oppure 41 anni di servizio), sarebbe richiesto un trimestre aggiuntivo, in pratica un aumento dei requisiti.

Attualmente, per i lavori usuranti — categorie con mansioni particolarmente gravose, notturne, o con condizioni di lavoro pesanti — si prevede che rimanga attiva la normativa speciale (Quota 97,6), che consente un accesso anticipato con 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi, superando i vincoli più restrittivi imposti alla generalità dei militari.

Questo significa che chi ricade in una categoria usurante continuerà, presumibilmente, a beneficiare di criteri meno stringenti rispetto al resto del comparto militare.

La tutela per gli usuranti è l’unica deroga prevista

Nel dibattito attuale l’ipotesi prevalente è che nessun trattamento speciale sarà riservato ai militari se non per le discipline legate agli usuranti. In altre parole:

  • Le forze dell’ordine e le forze armate non otterrebbero sconti particolari rispetto ai civili in materia di pensione: dovranno subire l’adeguamento ai requisiti della legge Fornero.
  • Il meccanismo automatico di adeguamento all’aspettativa di vita resterebbe in vigore, applicando i tre mesi in più ai requisiti generali.
  • Solo chi svolge attività usuranti potrebbe continuare ad avere un trattamento più favorevole — cioè requisiti inferiori (età e contributi) rispetto ai requisiti “pieni”.

Da questo punto di vista, dunque, non si avrebbe un’eccezione generica per l’intero comparto militare, bensì solo una continuità per chi svolge ruoli particolarmente onerosi.

Le ragioni dietro questa scelta sono in gran parte di natura economica e contabile.

Proteste del sindacato SIULM Aeronautica

Nel contesto delle discussioni su pensioni militari e requisiti inaspriti, il sindacato SIULM Aeronautica si è fatto sentire con forza. Nella nota del 3 ottobre, ha chiesto al Governo di chiarire pubblicamente quale sia la sua posizione sulla specificità del lavoro militare. Poi aggiunge:

  • Si ritiene che il difendere la Patria non sia un lavoro usurante?
  • Si pensa che lasciare le famiglie per lunghi periodi, per missioni in Italia e all’estero, rappresenti un sacrificio di poco conto?
  • Si considera che vivere costantemente sotto disciplina, prontezza e disponibilità h24 sia paragonabile a un qualsiasi impiego civile?

I militari non possono essere sempre ricordati solo in occasione di emergenze o celebrazioni, per poi essere dimenticati quando si tratta di riconoscere i loro diritti.”

Le richieste dei militari

La nota di SIULM prosegue con le richieste del sindacato rivolte al Ministro della Difesa Guido Crosetto. “È ora che il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, perori con forza la causa dei militari presso l’intera compagine governativa. I militari sono agli ordini delle istituzioni, ma sono stanchi di essere trascurati, maltrattati e vilipesi.”

Pertanto chiedono di portare a compimento le riforme tanto attese:

  • Previdenza dedicata, che riconosca la specificità del servizio militare.
  • Pagamento immediato del TFS, senza attese inaccettabili.
  • Riordino delle carriere realmente funzionale e non solo nominale.
  • Carriere aperte, con possibilità di crescita professionale concreta.
  • Riconoscimento contributivo per i Volontari, oggi dimenticati.
  • NASpI per chi esce, per non lasciare nessuno senza tutele.
  • e soprattutto, non un allungamento dell’età pensionabile, che sarebbe un ulteriore schiaffo alla dignità di chi serve la Nazione.