Roma 17 giugno 2020 – “Dall’Istat stamattina una nuova conferma della gravità della crisi in atto, con un fatturato industriale in caduta libera (-49,% su aprile 2019), accompagnato da un dimezzamento degli ordinativi rispetto a un anno fa. Non c’è settore che passi indenne, con veri e propri tracolli nei trasporti, nella chimica, nell’industria tessile. Bisogna assicurare un grande scatto anticiclico, sbloccare subito gli investimenti pubblici per infrastrutture e stimolare quelli privati, mettere in campo sgravi fiscali per rilanciare domanda interna e produttività, specialmente nelle aree deboli”. Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto Cisl. “Occorre iniettare nuovo capitale produttivo – aggiunge il sindacalista – completando le infrastrutture materiali e digitali, rilanciando ricerca e innovazione, riqualificando l’ effetto moltiplicatore di una nuova domanda pubblica sui comparti a più alto valore aggiunto. E poi mettere in campo politiche di filiera che assicurino l’ammodernamento e il riallineamento competitivo dei settori strategici. Se vogliamo il rimbalzo, le politiche difensive devono procedere parallelamente a quelle espansive: significa consolidare le protezioni sociali e l’accesso alla liquidità d’impresa, e contemporaneamente agire sui fattori di sviluppo sfruttando ogni centesimo e tutte le flessibilità concesse dall’Europa. C’è da far ripartire il Paese e il tempo rema contro: il Governo apra subito, insieme alle Parti Sociali, un cantiere partecipato di riforme che metta in priorità una politica industriale nuova, produttiva, sostenibile, innovativa”, conclude Sbarra.
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Fonte: cisl.it