Un impegno preciso nei confronti del settore termale, “comparto di fondamentale importanza per la sanità pubblica da sempre componente di assoluto rilievo dell’offerta turistica nazionale con più di 320 stabilimenti termali attivi in tutta Italia”.
E’ questo l’appello delle Parti Sociali del settore Federterme-Confindustria e i sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil contenuta in un Avviso Comune indirizzato al Governo e alle altre Istituzioni.
Il Covid19, si legge nel documento, “ha messo a dura prova tutta l’economia del Paese con effetti devastanti tanto per il sistema delle imprese termali quanto per gli oltre 10mila lavoratori del settore compresi gli addetti stagionali e, pertanto, vi è l’esigenza primaria di salvaguardare la continuità aziendale, da un lato, e preservare l’occupazione, dall’altro”.
Le imprese e le organizzazioni sindacali chiedono che le risorse per gli ammortizzatori sociali per l’intero comparto turistico e termale “siano ulteriormente integrate, almeno a copertura dell’intero arco di tempo intercorrente tra la scadenza dei trattamenti attualmente previsti ed il 31 dicembre 2020, per il sostegno delle numerose aziende termali e/o alberghiero-termali che non riusciranno ad aprire in questa stagione ed a salvaguardia delle professionalità e competenze esistenti”.