Roma, 21 luglio 2020 – Scarpe&Scarpe ha annunciato l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo con la chiusura di 16 punti vendita per un complessivo di circa 120 tra lavoratrici e lavoratori, con tempi da definire, vista la normativa emergenziale che impedisce al momento e fino al 17 agosto le procedure di licenziamento collettivo.
Concreta preoccupazione è stata manifestata in occasione dell’incontro con Commissari ed azienda dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, in particolare perché da parte aziendale non sono state fornite informazioni utili a comprendere la reale situazione economico-finanziaria della società
Fortemente criticato l’atteggiamento aziendale fatto di scelte unilaterali e prive di prospettiva: “la posizione della società continua ad essere valutata insufficiente a gestire l’annunciato progetto di rilancio dell’azienda” hanno affermato in una nota le organizzazioni sindacali, “ad oggi siamo ancora in assenza di un Piano industriale e l’unica soluzione portata avanti da Scarpe&Scarpe è quella di tagliare il costo del lavoro.”
Il Coordinamento nazionale delle RSA e strutture sindacali territoriali giudica assolutamente superficiali le scelte aziendali che lungi dal determinare la ripresa del fatturato e il consolidamento dei conti economici, non indicano alcun tipo di strategia utile a garantire i livelli occupazionali ma puntano solo su una gestione, anche per quanto attiene l’organizzazione del lavoro, che riduca drasticamente il costo del lavoro e senza prefigurare scelte di lungo termine.
Filcams, Fisascat, Uiltucs e il Coordinamento dei delegati, oltre a proclamare lo stato di agitazione, chiedono un intervento del Mise, presso il quale continua ad essere aperto un tavolo di confronto per affrontare la crisi aziendale, al fine di avviare un serio confronto sul piano industriale e sulle garanzie occupazionali.
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Fonte: cisl.it