Arrivano ulteriori dettagli sulla sentenza n. 152 del 24 giugno scorso con cui la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto a chi percepisce una pensione di inabilità da 286,60 euro il diritto ad un «incremento al milione», attualmente pari a 651,51 euro per effetto degli adeguamenti inflazionistici.
Nella sentenza infatti si legge che gli invalidi civili totali hanno diritto a tale incremento fin dal compimento dei 18 anni, senza aspettare i 60 anni.
A dare spazio alla notizia e agli effetti di questa sentenza sul bilancio statale è il quotidiano Il Sole 24 Ore in Edicola oggi, in cui si legge che l’esclusione dei neo-maggiorenni fino alla soglia dei 60 anni sarebbe:
“un requisito irragionevole poiché «le minorazioni fisio-psichiche, tali da importare un’invalidità totale, non sono diverse nella fase anagrafica compresa tra i diciotto anni (ovvero quando sorge il diritto alla pensione di invalidità) e i cinquantanove, rispetto alla fase che consegue al raggiungimento del sessantesimo anno di età, poiché la limitazione discende, a monte, da una condizione patologica intrinseca e non dal fisiologico e sopravvenuto invecchiamento».